Il cambiamento climatico, principale minaccia per la supply chain

Il report annuale di Everstream Analytics indica tra gli altri fattori di tensione per le catene della logistica, le normative ambientali e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina

I fenomeni atmosferici estremi sono sempre più frequenti e costituiscono la principale minaccia – tra le altre cose – per il corretto funzionamento della supply chain. È quanto emerge dal report annuale di Everstream Analytics, che vede le bizze del clima superare anche le normative ambientali e la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Dal freddo estremo che solo negli Usa causa una perdita di 3,5 miliardi dollari all’anno, all’estate torrida con rischio inondazioni e tempeste che possono danneggiare strade, ponti, ferrovie, magazzini, le sempre più frequenti condizioni meteo avverse causano costi e ritardi che si ripercuotono su tutta la catena.

Allarme per il Canale di Panama

Tra le altre cose, lo studio, riportato da Foxweather.com, segnala la situazione da allarme rosso nel Canale di Panama, che sta vivendo la peggior siccità dal 1950, il che costringe a limitare il numero di navi che possono attraversarlo giornalmente. Limitazioni che provocano tempi di attesa più lunghi con il rischio che le grandi petroliere potrebbero essere costrette a rinunciare ad attraversare il canale.

“Il cambiamento climatico è una grande sfida che il settore della logistica sta già affrontando – spiega Andrea Franceschelli, vicepresidente di Due Torri, azienda bolognese attiva nel settore della logistica integrata –. Situazioni estreme possono mettere a rischio la filiera per questo bisogna farsi trovare pronti”. Durante l’estate spaventa soprattutto il rischio di inondazioni che possono danneggiare strade, ponti, ferrovie, magazzini e altri beni infrastrutturali cruciali per la logistica. Altrettanto minaccioso è il caldo estremo che può compromettere articoli deperibili come frutta, verdura, prodotti farmaceutici e latticini.

Come evitare di farsi cogliere impreparati

Gli esperti di Due Torri hanno messo a punto 5 consigli per non farsi trovare impreparati di fronte al cambiamento climatico nel settore del trasporto delle merci.

Ottimizzare le rotte: sviluppare strategie flessibili capaci di adattarsi rapidamente alle condizioni metereologiche mantenendo il flusso delle merci anche quando alcune rotte sono compromesse.

Migliorare gli strumenti di previsioni metereologiche: investire in tecnologie di previsioni metereologiche avanzate aiuta a prevedere interruzioni e pianificare di conseguenza minimizzando l'impatto sulle operazioni.

Promuovere la sostenibilità, ad esempio riducendo l'impianto ambientale attraverso veicoli ecocompatibili, favorendo programmi di logistica inversa per la raccolta e il riciclaggio dei prodotti restituiti.

Rafforzare infrastrutture e magazzini, investendo nelle infrastrutture in grado di resistere a eventi meteorologici estremi, come inondazioni e uragani.

Creare piani dettagliati, che definiscano le azioni da intraprendere prima, durante e dopo un evento climatico avverso. In questo processo, è la raccomandazione, occorre coinvolgere dipendenti, clienti e fornitori.

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