Il Centro, tra arte e sport, versatilità leonardesca

Ad Arese lavorano per la più grande pista da sci mai aperta da un centro commerciale. L’organizzazione di mostre e rassegne in ambito culturale e artistico è uno dei volani per la costruzione di un’immagine socialmente utile del centro commerciale (da Mark Up n. 268)

Il Centro di Arese lavora molto sin dall’apertura su eventi e mostre. L’ultima in ordine di tempo è stata la rassegna multimediale dedicata a Leonardo. Per Francesco Ioppi, direttore immobiliare di Finiper, proprietaria del centro commerciale, questa mostra, ma anche i progetti di altre strutture per il tempo libero sui quali Finiper sta lavorando, dimostrano che il ruolo di un moderno centro commerciale non sarà solo quello di fornire un parcheggio e qualche centinaio di negozi.

Qual è l’obiettivo dell’edutainment in un centro commerciale?

Il discorso parte dalla necessità di confermare il ruolo sociale e culturale dei centri commerciali, che devono differenziarsi anche in termini concorrenziali, con la creazione di motivazioni supplementari rispetto al commercio, altre ma sinergiche, perché aggiungono fattori calamitanti all’offerta degli shopping centre.

Noi oggi abbiamo 27 ipermercati, fra centri di proprietà esclusiva (come Arese) e altri in compartecipazione. Portare eventi di questi tipo non è così scontato per una realtà commerciale che non abbia le dimensioni e l’attrazione de Il Centro ad Arese. La tendenza sarà di dare al pubblico un palinsesto che vada oltre i classici ed elementari paradigmi (parcheggio, negozi, shopping) di un centro commerciale.

Questi eventi aumentano la permanenza media?

Noi registriamo già, regolarmente, una permanenza media superiore alle tre ore e mezza; quindi l’offerta di eventi culturali e di intrattenimento non è la causa, ma l’effetto: cioè la necessità di dare ulteriori motivazioni per spendere in cultura e divertimento un tempo già lungo.

Ampliamenti in corso?

Con Arese abbiamo chiuso una fase dei centri commerciali per come li intendevamo una volta, cioè, mi permetta il bisticcio, prima di Arese: c’è un prima e un dopo Arese, che segna uno spartiacque nell’industria italiana dei centri commerciali e ci impone perciò di guardare il futuro con un’altra ottica.

Quello che vediamo, e che il visitatore vede attualmente, è solo il 40% della superficie disponibile, che ammonta a 2 milioni di mq, e quindi ci sarà tanto da fare sui contenuti e sulle strutture/servizi da proporre in ambito sport, salute, benessere, ricerca, giovani. L’espansione di Arese ci terrà impegnati per i prossimi 5 anni.

A proposito di sport state lavorando per sviluppare la prima pista da sci aperta tutto l’anno in un centro commerciale.

La pista da sci coperta, la prima in Italia, sarà adiacente al centro commerciale: è un intervento che richiede un investimento di circa 70 milioni di euro, ma è una struttura che ci permette di creare contenuti difficilmente replicabili.

La realizzazione di questa nuova struttura sportiva richiama direttamente non solo i temi della salute e dell’attività fisica, ma il più ampio argomento dell’experience applicata ai centri commerciali.

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