Gli italiani bevono birra sempre più frequentemente e, soprattutto, scelgono la birra prodotta in Italia, dando vita a una tendenza che sta rivoluzionando il mercato.
In particolare, sono le birre craft a crescere, a discapito delle birre industriali. Secondo i dati pubblicati da Coldiretti nel 2018 il consumo di birra pro capite è stato di 32 litri, con un fatturato superiore a - per la prima volta in assoluto - 1 miliardo di euro. Il mercato italiano continua ad attrarre in termini di opportunità e sviluppo.
“Il fenomeno delle birre craft ha ormai preso piede in tutti i paesi del mondo occidentale, compresa l’Italia; se ripenso agli anni ’90 quando iniziai ad avvicinarmi al mondo della birra, la scelta era estremamente limitata e a differenziare le birre sugli scaffali di supermercati, negozi o locali specializzati erano sostanzialmente i marchi o i colori delle etichette. Ancora non si parlava propriamente di “stili birrai” poiché il consumatore non era curioso come oggi. Si distinguevano le birre principalmente per colore e grado alcolico, talvolta anche per provenienza, mentre oggi il consumatore di birra è più informato e alla ricerca di esperienze gustative meno superficiali di un tempo; questo d’altronde lo riscontriamo in maniera trasversale anche in tanti altri settori del beverage come vino e distillati.”
A parlare è Giovanni Campari, mastro-birraio e fondatore di Birrificio del Ducato, birrificio della bassa parmense nato nel 2007 che ad oggi si è aggiudicato il maggior numero di premi nelle più importanti competizioni birraie nazionali ed internazionali, a dimostrazione dello sforzo costante di questo birrificio nel mantenere la qualità delle birre al livello più alto possibile.
Non a caso negli ultimi anni Birrificio del Ducato ha investito le proprie finanze nel rinnovamento del laboratorio di assicurazione e controllo qualità e in un impianto per la birrificazione avanzato. La tecnologia aiuta a migliorare la qualità della birra. L’estro del mastro-birraio consente la creazione di birre caratteristiche, ben distinguibili ed equilibrate nel gusto.
Tuttavia, la realizzazione di una linea di birre che abbia successo nel canale moderno non può prescindere dall’attenzione alle richieste dei consumatori. Dall’ultimo report annuale sul consumo di birra (Assobirra) si evince che tre italiani su quattro bevono birra. Il consumo di birra in Italia è aumentato del 3,2% nel 2018. La crescita della domanda spinge la produzione.
“Questo trend conforta le nostre aspettative avvalorato anche dall’incremento dei consumi a casa.” – spiega Anna Rita di Bari, Sales Manager GDO di Birrificio del Ducato. “Ecco perché abbiamo pensato di proporre una gamma esclusiva per la GDO, tre birre non filtrate e non pastorizzate: LAGER, IPA e AMBER. Quest’ultima ha già vinto il premio come migliore Vienna Lager italiana ai World Beer Awards 2019.”
I dati di Assobirra parlano chiaro. Gli italiani si informano, si responsabilizzano sempre di più e apprezzano la varietà di proposte che escono dal solco della tradizione, sperimentando nuove modalità di consumo.
“Le birre della linea Parma Vecchia sono state pensate per offrire ad un pubblico ampio una offerta di tre birre molto semplici ma allo stesso tempo non banali, ricche di gusto e facili da bere ma difficili da dimenticare” – prosegue Giovanni Campari. “Queste birre non vogliono stupire al primo assaggio, piuttosto si fanno apprezzare sempre di più durante la bevuta; sorso dopo sorso si apprezza il loro equilibrio e la loro eleganza, pilastri sui quali noi al Birrificio del Ducato abbiamo fondato la nostra filosofia produttiva e la nostra reputazione tra gli appassionati di birra”.
