Il “Full let” non è sempre garanzia di sicurezza

Centri commerciali – In tempi di crisi un centro commerciale affittato non basta a rassicurare la proprietà

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Un centro commerciale e, più in generale, le grandi strutture di vendita, sono prodotti immobiliari sempre più complessi la cui evoluzione, anche sotto il profilo contrattualistico e delle politiche commerciali, ha scontato gli effetti della crisi: si è passati così, come precisa Savino Natalicchio, responsabile della divisione retail di Reag, “da contratti di locazione immobiliare a contratti di affitto di ramo d'azienda, da contratti minimi garantiti + quota variabile sul fatturato a contratti integralmente turnover linked, da service charge in capo ai conduttori a contratti con i costi comuni cappati e, oltre una certa quota, in capo alla proprietà”. Se in fase pre-crisi bastava aprire un centro commerciale per avere la garanzia di affittarlo, il calo dei consumi e la parallela saturazione dell'offerta hanno spostato l'attenzione sul “vacancy rate”. In seguito, investitori e valutatori hanno cominciato a porre un'attenzione sempre maggiore sulla sostenibilità dei canoni minimi garantiti contrattualizzati rispetto all'andamento dei fatturati dei negozi. “In altre parole - aggiunge Natalicchio - un centro commerciale affittato non è più una garanzia per la proprietà di percepire il canone, per la necessità di dover prevedere riduzioni extracontrattuali per rispondere alle difficoltà dei commercianti, oppure nei casi peggiori a causa del rischio insolvenza”.

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