Il futuro della parafarmacia? É la farmacia non convenzionata

La proposta, emersa durante Gli Stati Generali delle Parafarmacie, consentirebbe alla categoria di dispensare anche i farmaci con ricetta.

Mira a una modifica sostanziale dell’attuale sistema di distribuzione del farmaco la proposta avanzata dalle associazioni di categoria di trasformare la parafarmacia in una ‘farmacia non convenzionata’. È questa la riforma presentata dai vertici delle federazioni Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane, in occasione dell’ultima edizione degli Stati Generali delle Parafarmacie Italiane e del Farmacista Libero, svoltasi a Roma a fine aprile.

La riforma auspicata è centrata sulla creazione di un sistema duale di distribuzione del farmaco dove, alle tradizionali farmacie convenzionate con il sistema sanitario nazionale, si affiancherebbero quelle non convenzionate (evoluzione delle attuali parafarmacie), nelle quali dispensare tutti i farmaci, anche quelli con ricetta pagati direttamente dal cittadino.
La farmacia non convenzionata avrebbe però alcuni paletti sia nella proprietà (51% in capo a farmacisti) sia nella distribuzione territoriale, come il divieto di apertura nei piccoli comuni sede di farmacie sussidiate e l’obbligo di aprire, in altre location, a una distanza di 200 metri dalle strutture preesistenti. Fra i vantaggi della proposta, anche l’opportunità, per la farmacia non convenzionata, di offrire tutti quei servizi attualmente disponibili solo in farmacia: dall’autoanalisi alle prenotazioni di visite e diagnostica, all’elettrocardiogramma a distanza.

Nell’ottica di lavorare al potenziamento dei servizi, le federazioni nazionali dei parafarmacisti e dei liberi farmacisti hanno introdotto anche una seconda proposta, centrata sull'adozione da parte delle parafarmacie di una serie di linee guida per il consiglio al paziente, una novità assoluta per la categoria.
Infine, sono state lanciate due proposte dirette a combattere l'abusivismo professionale e la consegna di farmaci senza ricetta: il divieto per chi non è laureato di distribuire qualsiasi tipo di farmaco, anche se sotto il controllo e alla presenza del farmacista, e l'adozione della ricetta elettronica digitale per tutte le ricette ripetibili e non ripetibili, al fine di tracciare la dispensazione del farmaco, combattere l'antibiotico resistenza e porre fine alla consegna di farmaci senza ricetta medica.

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