Nei consumi che saranno più frutta e verdura, freschezza e attenzione al benessere. È il risultato dello studio sull’evoluzione dei consumi alimentari, in particolare riguardo panificazione, pasticceria e cioccolato. La ricerca è promossa da Puratos Group, multinazionale belga che offre ingredienti e servizi per quel ramo di business, in collaborazione con Ipsos.
Il lavoro prende in considerazione i trend online (rilevati grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale semantica), una serie di interviste realizzate in Italia e all’estero (20 mila consumatori in 50 Paesi) e coinvolge una comunità di influencer e opinion leader di settore.
Ebbene, dai risultati appare chiaro che i prodotti a base vegetale sono ritenuti più sani e benefici per corpo e mente, nonché meno impattanti sull’ambiente. Maggiore attenzione al tema della sostenibilità: cresce l’interesse per come il prodotto è fatto.
Riguardo ai prodotti più vicini al business di Puratos, dalla ricerca emerge che gli italiani vogliono in primo luogo pane fresco, poi gustoso. Solo per terzo elemento guardano al prezzo (mentre lo scorso anno al posto di quest’ultimo elemento c’era l’igiene, per i timori legati al Covid). Simile situazione se si parla di pasticceria (prima freschezza, poi gusto e prezzo) e di cioccolato (primo il gusto, secondo il prezzo, terzo la percentuale di cacao).
Tra i consumatori aumenta la ricerca di ingredienti locali, artigianali e naturali. Nel caso dei dolci, due le tendenze. Se da un lato i consumatori si dichiarano indisposti a modificare la ricetta tradizionale, pur riducendo la porzione, dall’altro aumentano quelli che scelgono prodotti che sostituiscono -o riducono- le quantità di ingredienti ritenuti dannosi, come lo zucchero. Il 79% (+10% rispetto al 2021) gradisce trovare un elemento familiare anche quando prova un cibo nuovo. Cresce l’apprezzamento per connubi di gusto come amaro e piccante. In incremento l’utilizzo della frutta, perché unisce bontà e salute, con una preferenza tutta nazionale per il gusto acido tipico degli agrumi.
Non solo gli italiani vogliono comprare cibi freschi ma sono pure disposti a spendere di più. Il 41% si dice pronto a una spesa maggiore per prodotti freschi. Il 28% lo fa se gli ingredienti sono di origine naturale. Sempre il 28% spende di più se i componenti sono locali. Il 26% guarda all’artigianalità e il 22% alla salute. Poi, il 21% paga di più se gli agricoltori ricevono un trattamento considerato equo. Interessa meno la tipologia di consegna: solo per il 7% è rilevante.
Quasi un consumatore su tre legge con attenzione l’etichetta: la vuole corta (con pochi ingredienti) e pulita (priva di additivi). Tema packaging: l’attenzione degli italiani si concentra prima di tutto sulla riciclabilità (33% Italia, 28% Europa), poi la riduzione di rifiuti e inquinamento (27% Italia ed Europa), dopo l’equità del prezzo pagato al produttore (20%, mentre a livello europeo la media sale al 31%).