Il recruiting al tempo del Coronavirus: il caso LinkedIn

Recruiting
Fino al 30 giugno è possibile pubblicare gratuitamente annunci per profili mission-critical su LinkedIn. L'iniziativa è rivolta a ruoli in prima linea

La paralisi pressoché totale delle attività dei paesi colpiti dalla pandemia, punta la lente di ingrandimento sul recruiting di persone necessarie alle attività essenziali e al comparto sanitario in primis. È in corso una mobilitazione generale, anche in ottica solidaristica, per contribuire a trovare persone e risorse capaci di fronteggiare la crisi, parallelamente cercando di evitare fenomeni di diffusione di fake news e panico da queste derivante. Ecco, quindi, che tutte le Big Tech da Google ad Apple stanno contribuendo con servizi ad hoc e aiuti economici, e in questo panorama rientrano anche le azioni dei maggiori social media come il gruppo Facebook, Twitter, TikTok, ecc.

Nel campo dei social media professionali, legati alla selezione del personale, è LinkedIn a farla da padrone, e anch’esso si è attivato per sostenere con risorse gratuite (Coronavirus Resource Hub) i settori in prima linea nella risposta al Covid-19. In particolare, LinkedIn abilita, fino al 30 giugno 2020, aziende e organizzazioni del settore sanitario (compresi ospedali, produttori di dispositivi medicali, studi medici e di assistenza per la salute mentale), supermercati, magazzini e società di spedizioni, nonché organizzazioni no-profit di soccorso in caso di calamità, a pubblicare gratuitamente nuovi annunci di lavoro, cosiddetti mission-critical. Gli stessi dipendenti LinkedIn con esperienza nella selezione del personale, nell’ambito del programma Recruiting For Good, potranno dedicare il proprio tempo per aiutare le organizzazioni a trovare talenti per ricoprire posizioni urgenti a pagamento e volontarie. Oltre a ciò, verrà incentivato lo scouting di professionisti in campo medico con competenze adatte per affrontare l’emergenza, facendo in modo che i profili presenti in LinkedIn con competenze in linea con le posizioni aperte più urgenti, riceveranno automaticamente messaggi via email e avvisi in tempo reale per potersi candidare immediatamente. Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia, ha dichiarato in proposito: “Qui in Italia, c'è un netto contrasto tra il silenzio totale che abbiamo nelle città e il forte rumore delle ambulanze che si precipitano per strada durante il giorno. Tuttavia, ogni volta, tutto ciò mi ricorda le storie eroiche che tutti noi ascoltiamo, di quelle persone in prima linea che lavorano 24 ore su 24 per proteggere gli altri. È chiaro, tuttavia, che è necessario un maggiore supporto per ricoprire le posizioni aperte più urgenti. Ecco perché stiamo rafforzando le nostre iniziative per contribuire ad accelerare l’assunzione di personale con le competenze critiche che sono più necessarie in questo momento. Ci impegniamo a fare la nostra parte e siamo grati per l’enorme supporto dei nostri esperti nell’acquisizione di talenti, che stanno contribuendo su base volontaria per favorire la selezione del personale per le posizioni urgenti e fare la differenza”.

In termini generali, è evidente, allora, che l’emergenza Coronavirus ha imposto un repentino cambiamento nel mondo del lavoro, partendo dall’utilizzo obbligatorio di dispositivi di protezione individuale per chi deve necessariamente recarsi fisicamente al lavoro; fino allo smart working, per cui non tutte le aziende erano preparate, attivando processi di adattamento che sono tutt’ora in fieri. Non rimane esclusa da questo vortice di cambiamento la voce assunzioni, e che ha momentaneamente messo in stand by (come nel caso dei concorsi pubblici) o rivoluzionato le modalità di interazione per gli altri tipi di posizioni. L’onda d’urto Covid-19, quindi, ha spinto molti recruiter e candidati a virare verso modalità telematiche di gestione dei vari step di selezione, dove si è rivelato fondamentale l’utilizzo di piattaforme virtuali per fare da ponte tra il talent acquisition/recruiting team e i candidati (anche per lo svolgimento di colloqui di gruppo) per rimanere in contatto durante l'intero processo di selezione. Ciò ha determinato, ad esempio, un incremento di strumenti tecnologici per l’online assessment, ovvero la valutazione online dei candidati, aprendo alla possibilità che l’utilizzo obbligato della tecnologia in questo momento, se mantenuto in futuro, porti all’adozione di nuovi standard tecnologici nell’area selezione del personale, riducendo tempi, costi e soggettività.

È chiaro come il “Business as Usual”, che ha da sempre caratterizzato i processi di acquisizione di nuovi talenti si è trasformato in un “Business Unusual” (nome anche di una serie di contenuti e live show a cura di LinkedIn che esplorano come il Coronavirus ha cambiato il modo in cui si lavora), dando giusta priorità a posizioni e profili necessari per fronteggiare l’emergenza, ma anche imprimendo una svolta tecnologica ai modelli più tradizionali di colloquio e selezione, segnando (probabilmente) un punto di non ritorno.

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