Il valore degli strumenti finanziari per la filiera

Credem supporta il made in Italy con Credemfactor, società di factoring, e sviluppa servizi innovativi anche per l'internazionalizzazione (da Mark Up n. 253)

Schermata 2016-10-03 alle 12.35.50Uno dei problemi atavici delle filiere italiane è il rispetto dei tempi di pagamento.  È  un  fenomeno  che  coinvolge tutti i settori, pur con diversi livelli di performance. Gli ultimi dati rilevati evidenziano come nel sistema imprenditoriale italiano, solo il 35,1% dei soggetti paga alla scadenza, mentre il 51,1% ritarda fino a 30 giorni. Nel 2016, con ripresa in atto, il fenomeno si è concentrato maggiormente riducendo i ritardi gravi,  ma  anche  i  pagamenti  puntuali.  Da un lato la debole ripresa non è sufficiente per invertire il trend, avendolo solo rallentato; dall’altra le aziende “sopravvissute” ai 7 anni di crisi stanno ponendo molta più attenzione alla gestione finanziaria. Tuttavia, con il mancato decollo dei consumi e con le marginalità  per  settore  risicate,  diventa  fondamentale  che  lungo  le  filiere  non  si  verifichino  improvvisi  buchi  di  liquidità  che possano innescare pericolosi effetti  a  valanga.  In  questo  contesto  hanno  assunto valore centrale strumenti finanziari di factoring per la liquidazione dei crediti in tempi prestabiliti.

Il  factoring  indiretto risponde  oggi alle esigenze delle filiere. Rispetto al contesto italiano, lo strumento di factoring indiretto è infatti quello maggiormente impiegato lungo le filiere del largo consumo. La validità di questo strumento  finanziario  è  prevalentemente  correlata alla fisionomia del tessuto economico  italiano  e  prevede  che  sia  il  debitore (ceduto) a proporre ai suoi fornitori  un  servizio  di  factoring.  Questo  produce  due  vantaggi:  il  primo  è  garantire tempistiche certe dei pagamenti; un secondo aspetto è consentire all’azienda  che  cede  il  debito,  una  gestione  del  working  capital  più  flessibile  e  maggiormente  adatto  alle  proprie  esigenze. Il reverse factoring, nato nel contesto dei grandi gruppi industriali, è oggi accessibile anche per soggetti di medio fatturato.

L’approccio di Credem punta anche sulla possibilità di estendere lo strumento di factoring a medie imprese ed è importante per un contesto come quello italiano. Appare quindi di rilievo l’azione  della  banca  che  concentra  i  propri  impieghi tra le piccole e medie imprese. In linea con le caratteristiche dello strumento vi è stato un incremento della liquidità, ma anche un importante alleggerimento dei costi gestionali per le imprese  clienti  in  quanto,  utilizzare  lo  strumento di factoring determina un’esternalizzazione dei processi e delle operation di riscossione dei crediti. Una delle criticità delle medie imprese è anche nella gestione di attività complesse come tutte quelle che concorrono all’internazionalizzazione. In quest’ottica, rispetto alle esperienze sul campo, emerge  l’efficacia  di  un  ecosistema  finanziario non solo orientato al mero servizio, ma anche al supporto dello sviluppo. Per questi motivi Credem ha implementato un modello di servizio specializzato per tipologia di azienda e necessità di business.

L'intero articolo su Mark Up n. 253

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