Il vending va a caccia di nuove opportunità

Secondo l’indagine Confida, nel 2015 il numero di utilizzatori è cresciuto in Italia di 10 punti percentuali

Nel 2015 il settore del vending in Italia ha sviluppato un fatturato complessivo di circa 3,4 miliardi di euro, pari a 10,5 miliardi di consumazioni.  Il settore ha dato chiari segni di ripresa nell’ultimo anno con un tasso di crescita del 3,1% a valore e del 2,6% a volume. I principali prodotti consumati dai distributori automatici sono il caffè e le bevande calde e fredde. Per quanto riguarda il caffè, tuttavia, il mercato del porzionato (cialde e capsule) ha registrato una crescita a volume dell’1,9% nell’ultimo anno. Le imprese di gestione del vending veicolano soltanto il 25% delle consumazioni totali di porzionato ed hanno registrato un andamento negativo in termini quantitativi (-7,1% di consumazioni, -8,6% del parco macchine). In questi anni, il mercato del caffè in cialde e in capsule è cresciuto soprattutto nel retail tradizionale, nella gdo e nelle vendite online, contenendo lo sviluppo delle imprese di gestione. L’andamento climatico del 2015 ha favorito per contro i consumi delle bevande fredde, che hanno registrato una forte crescita a volume (+10,5%). La pausa caffè presenta tuttavia tendenze innovative nello sviluppo delle nuove tecnologie. Tra queste, la telemetria, o “internet delle cose” che consente il controllo delle macchine da remoto, offrendo numerosi vantaggi, dalla verifica in tempo reale di eventuali guasti, alla raccolta di informazioni dettagliate e importanti per la gestione del distributore automatico. Anche il touch screen offre nuove opportunità di interazione con il cliente finale così come l’utilizzo degli smartphone e dei siti dedicati come modalità di acquisto e di pagamento.

135_MARKUP04_2016_Vending_intTra gli alimenti prevalgono gli snack tradizionali, i “fuori pasto” che non rispondono a una vera e propria domanda nutrizionale, ma che rappresentano un consumo tipico da distributore automatico. I maggiori tassi di crescita, tuttavia, interessano il mercato del fresco. In particolare, due nicchie di mercato hanno fatto registrare un tasso di crescita molto significativo: panini/tramezzini  con +7,2% e i piatti pronti con +18,8%. Si stima che gli italiani che utilizzano le vending machine siano circa 30 milioni. Confida ha realizzato un’indagine sui consumatori per quantificare l’utilizzo dei distributori automatici, definire il profilo degli utilizzatori, le motivazioni e i luoghi di fruizione. La ricerca è stata realizzata su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana di età compresa tra i 16 e i 65 anni, con un approfondimento realizzato con 30 soggetti per evidenziare gli elementi positivi e gli elementi negativi del vending per i consumatori. In base a tale indagine, dal 2009 al 2015, la percentuale di coloro che hanno utilizzato un distributore automatico è salita di 10 punti nell’ultimo anno, passando da 41,9% a 51,9% del campione. Non si riscontra una differenza per genere, uomini e donne utilizzano la distribuzione automatica indifferentemente, mentre per quanto concerne l’età è la fascia centrale quella che utilizza di più le vending machine. La percentuale di consumatori è più elevata nei grandi centri urbani rispetto ai piccoli centri (con meno di 10mila abitanti) probabilmente per la maggior presenza di luoghi di lavoro ad alta densità di occupati. I consumatori non utilizzano la distribuzione allo stesso modo: ci sono gli heavy user per i quali la distribuzione automatica è un canale stabile, utilizzato quotidianamente; questi sono circa un quarto del totale; un ulteriore terzo lo utilizza alcune volte la settimana; il 19% da una a tre volte al mese e infine il 24% solo qualche volta all’anno.

Per il retail, la distribuzione automatica può essere complementare e offrire i vantaggi legati all’integrazione con i punti di vendita tradizionali, prolungandone il servizio, offrendo ulteriori occasioni di consumo e promuovendo l’acquisto di impulso. Il vending rappresenta di fatto un’ulteriore occasione di vendita come estensione degli orari di apertura, oppure una nuova modalità di raggiungere il consumatore. La digital vending nella grande distribuzione permette di creare situazioni di contatto e di interazione con il cliente oltre ad essere utilizzata per la vendita di prodotti particolari e all’esterno del punto di vendita take away. Per quel che concerne i nuovi mercati, un buon esempio è  la partnership di Natura Sì con il Gruppo Argenta; il vending, presentato nell’aprile 2015, in sintonia con il tema dell’EXPO, offre una gamma di prodotti esclusivamente biologici, con settanta referenze che coprono diverse esigenze alimentari, dagli snack ai succhi, dalla cioccolata ai piatti freschi. L’obiettivo piuttosto ambizioso è di installare 2.000 vending machine; i primi distributori sono stati collocati presso le sedi di grandi clienti -ospedali, istituti bancari, aziende- del Gruppo Argenta rispondendo alla domanda di prodotti sicuri e garantiti. A Natura Sì le vending machine offrono l’opportunità di sviluppare un nuovo canale, raggiungendo i clienti nei luoghi di lavoro, di cultura e di transito. Analogo esempio è quello di Bio4U, vending che offre solo snack e bevande biologici, nato dalla collaborazione tra Bioera, attraverso le proprie controllate Bioera Start Up Italia e Ki Group, e IVS Italia, uno dei leader nel settore della distribuzione automatica e Top Ten Group, società attiva nel marketing del settore cinematografico.

La filiera del vending è lunga e articolata e coinvolge differenti figure di operatori. In primo luogo, le società di gestione del servizio, il cui ruolo consiste principalmente nel coordinare e gestire l’intera filiera, dall’acquisto dei prodotti al consumo e delle macchine, alla stipulazione dei contratti di servizio con i clienti e all’installazione dei distributori automatici. Le società di gestione in Italia sono più di 3.500. Di queste, le prime 10 rappresentano il 21% del valore del mercato. Per il resto, il settore è piuttosto polverizzato con la presenza di alcune importanti società da un lato e un numero considerevole di imprese di gestione di piccole e medi dimensioni dall’altro. Altro elemento cardine del settore è rappresentato dalle industrie manifatturiere che producono macchine automatiche. Pur avendo sofferto il periodo di crisi, l’Italia è leader in Europa, rappresentando circa il 25% del mercato, con un forte investimento sull’innovazione.

I produttori o distributori food e non food coinvolti nella filiera vending possono operare sia con prodotti unbranded oppure con il proprio marchio; in ogni caso sviluppano un ramo di business a sé stante che può essere complementare a quello di base, rappresentarne una nicchia ma anche sviluppare una nuova modalità di comunicazione e promozione. Altri operatori coinvolti sono le aziende fornitrici di servizi come i software gestionali, i sistemi di pagamento, le nuove tecnologie, la telemetria, e di accessori come i filtri per l’acqua, gli oggetti monouso.

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