In Italia il mercato del vino affronta il cambio generazionale

Il settore viti-vinicolo ha una posizione di primo piano nell’agroalimentare nazionale. Il vino è ancorato a un “racconto culturale” e alimenta con profitto la reputazione che l’Italia ha saputo conquistarsi nel mondo. Il calo dei consumi interni è, in questo momento, compensato brillantemente dall’export.Il fenomeno di riduzione dei volumi sul mercato nazionale è determinato in parte dalla crisi ma anche da un cambio del consumatore che punta maggiormente alla qualità rispetto al consumo massivo tipico del secolo scorso. Sul un nuovo target occorre un nuovo marketing. Il trend descritto è confermato anche dall’osservatorio Wine monitor di Nomisma secondo il quale il cambiamento degli stili di vita impatta negativamente sul consumo.

Regione per regione
Per analizzare il fenomeno vino, è utile lo studio Wine-Monitor di Nomisma che spacca il mercato per regione. Nel 2013 il boom del Prosecco ha proiettato il Veneto al vertice per esportazione con 1.600 milioni di euro e un incremento del 10% dal 2012 al 2013. In seconda posizione il Piemonte con 969 milioni di euro. Percentualmente le regioni che hanno conseguito i risultati migliori sono Abruzzo e Lombardia (+12%) seguite da Emilia Romagna. Il calo maggiore è stato segnato dalla Puglia con un arretramento del 21%. Complessivamente oltre l’80% dell’export italiano è costituito da vini Dop e Igp e gli spumanti Dop con 396 milioni di euro in valore primeggiano.

L’articolo completo su Mark Up 228 - aprile 2014

Infografica-Vino

 

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