Bain, il wealth management deve evolvere per conquistare i nuovi benestanti

Uno studio di Bain & Company segnala la crescita di benestanti under 45. Una tendenza che chiama gli operatori del settore a rimodulare l’offerta

Il passaggio generazionale e la nuova ricchezza creata dalle professioni e dalle startup stanno facendo crescere la quota di under 45 benestanti. Una tendenza che impone alle società di wealth management di rimodulare l’offerta per restare competitivi agli occhi di una generazione molto differente da quelle precedenti.

Lo studio

È quanto emerge da una ricerca di Bain & Company, che mette in luce come entro il 2025, a livello globale, questa fascia di popolazione giovane, con patrimoni superiori a 1 milione di dollari, sarà composta da 19,5 milioni di individui, di cui 7 solo in Europa, prima fra tutte macro-aree geografiche, davanti al Nord America con 6,6 milioni di nuovi investitori.

I nuovi ricchi saranno nel 69% dei casi professionisti, per il 22% imprenditori e per il restante il 9% esponenti della seconda o terza generazione di famiglie benestanti.

La tecnologia cambia gli equilibri

Gli esponenti delle nuove generazioni tendono a essere nativi digitali e apprezzano il contatto non solo con i loro gestori, ma anche con una più ampia community di coetanei, virtuali e non. Gli operatori del wealth management dovrebbero investire in tecnologie che consentano di stabilire connessioni più significative, nonché in tecnologie che facilitino reti più ampie e investimenti sociali per i clienti interessati.

“Questo gruppo emergente che, con velocità diverse, caratterizzerà tutte le principali geografie compresa l’Italia ha priorità diverse rispetto alla maggior parte dei clienti più anziani, e per rispondere alla domanda in maniera efficace e puntuale sarà probabilmente necessario per gli operatori tradizionali collaborare con l'ecosistema in espansione dei player wealthtech - spiega Daniele Funaro, partner Bain & Company “-. Le società di gestione patrimoniale possono integrare l’offerta con tecnologie cloud-native, anything-as-a-service”.

Più spazio agli asset alternativi

La ricerca segnala, inoltre, che i clienti di nuova generazione cercano un accesso privilegiato a nuove opportunità e a classi d’investimento non tradizionali. In risposta a queste esigenze, gli operatori dovranno evolvere la propria proposizione ed offrire accesso e approfondimenti su un'ampia gamma di asset class, tra cui private equity, arte ed anche digital assets, come le criptovalute.

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