L’industria farmaceutica italiana ha un ruolo di primo piano a livello europeo, grazie a una produzione che si aggira intorno ai 32 miliardi di euro e a una crescita dell’export che si consolida di anno in anno, facendo dell’Italia uno dei primi dieci Paesi esportatori a livello mondiale. Lo segnala una recente analisi iCribis, società di Cribis D&B.
L’industria del pharma si distingue per una base produttiva di oltre 670 aziende farmaceutiche: in larga parte imprese che producono medicinali e altri preparati farmaceutici (60%), ma anche società che realizzano prodotti farmaceutici di base come vitamine, antibiotici, acidi salicilici e acetilsalicilici, zuccheri chimicamente puri ed emoderivati per uso farmaceutico (27%).
Quasi il 60% delle aziende farmaceutiche si concentra nell’Italia settentrionale (il 42,4% nel nord-ovest e il 16% nel nord-est). La Lombardia è la regione con la più alta densità di imprese (circa il 35%); completano le prime dieci posizioni il Lazio (15,1%), la Toscana (8%), l’Emilia-Romagna (7,8%), il Veneto (5,9%), la Campania (5,3%) il Piemonte (4,7%), la Sicilia (4,3%), la Liguria (2,7%) e la Puglia (2,5%).
Le maglie del comparto farmaceutico italiano sono formate in gran parte da piccole e medio-piccole realtà imprenditoriali. 9 su 10 sono società di capitali (90%), con una media di circa 104 dipendenti e con una spiccata vocazione all’export (circa il 33% degli operatori).
Sul fronte delle performance economiche, i dati di bilancio disponibili (relativi all’82,1% del totale) evidenziano un valore medio del fatturato delle aziende pharma nazionali che si aggira attorno ai 51 milioni di euro.
Nella top ten delle imprese del settore farmaceutico italiano con il fatturato maggiore troviamo, al primo posto, Sanofi Spa. Seconda e terza posizione rispettivamente per Eli Lilly Italy e Merck Serono Spa. A seguire: (4) Abbvie Srl, (5) Novartis Farma Spa, (6) Chiesi farmaceutici Spa, (7) Roche Spa, (8) Alfasigma Spa, (9) Msd Italia Srl, (10) Janssen Cilag Spa.
