Il contactless sarà la killer application dei pagamenti innovativi?

I dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: pagamenti elettronici a 270 mld euro. Ancora marginale l’uso di device come carta

I pagamenti digitali con carta sono cresciuti nel 2019 dell’11% grazie a diversi fattori: un cambio di stile influenzato dall’online, la normativa incentivante ed anche grazie alla disponibilità sul mercato di un numero di Pos crescente: 2,17 milioni sul territorio nazionale.
Il consueto studio annuale realizzato dal Politecnico di Milano (l'Osservatorio Innovative Payments), tra i tanti, mette in evidenza due fattori importanti: la modalità contactless è sempre più gradita al consumatore e oggi vale il 67% delle transazioni elettroniche (1,5 miliardi di operazioni), mentre l’utilizzo di device wareable e smartphone vale 3,1 miliardi di euro nel 2019 pari a un marginale 1,14% del totale. Tuttavia, la dinamica evolutiva è interessante in quanto nel 2109, questa modalità ha triplicato le transazioni.

Modalità di pagamento contactless - Fonte: Osservatorio Innovative Payment - 2020 Politecnico di Milano

La crescita dell’utilizzo dei pagamenti digitali è correlata alle spese quotidiane, anche di piccolo importo. Questa dato è confermato dall’incremento delle spese procapite (83 nel 2019, solo 71 nell’anno precedente, +17%). Contestualmente si assiste a un calo del valore medio delle transazioni pari a 53,7 euro, 3 euro in meno rispetto alla precedente rilevazione. Uno dei fattori che impatta favorevolmente alla crescita dei pagamenti digitali è ovviamente il commercio elettronico che nel 2019 ha raggiunto i 30,3 miliardi di euro con una crescita del 15% rispetto al 2018. Di questo giro d’affari, una frazione importante è realizzata con dispositivi mobili che vale il 40% del totale. Tuttavia si tratta di pagamenti elettronici non via Pos, ma attraverso uno dei tanti gateway presenti online e non computabili nella classificazione legata agli innovative payment.

L’Osservatorio del Politecnico di Milano identifica come Innovative Payment quattro tipologie di pagamento: quelli effettuati nel punto di vendita con lo smartphone (3 milioni di utenti, 58 milioni di transazioni, 1,83 miliari di euro); i pagamenti con dispositivi indossabili e smartwatch (70 milioni di euro); i pagamenti con smart speaker/automobile (Smart Objects Payment) o nei negozi senza cassa (in fase sperimentale) e infine i pagamenti con smartphone fuori dal punto di vendita fisico quali ricariche telefoniche, bollette e bollettini, servizi per la mobilità (complessivamente 1,24 miliardi di euro, +29%).

Rispetto ai Pos nei punto di vendita, nel 2019 erano attivi 2,17 milioni di device di cui il 90% contactless compatibili. In crescita gli smart Pos, device dotati di sistema operativo (principalmente Android) multi funzionali (15.000 terminali installati). In via di sperimentazione le soluzioni "soft Pos" o "tap on phone" che consentono di utilizzare un comune smarphone come Pos fisico.

Rispetto agli innovative payment correlati all'utilizzo di smartphone o dispositivi wareable in modalità Nfc o Qr code, la dinamica di crescita è prevalentemente correlata all'experience. Complessivamente, il 32% degli utenti che effettuano pagamenti digitali dispone di un dispositivo wareable ma di questa frazione solo il 15% è abilitato ad effettuare transazioni via Nfc. Poco più della metà (8%) utilizza questa modalità. Il dato esprime che comunque, prima che le transazioni via wareable prendano piede, è necessario un aggiornamento e crescita del parco dispositivi in circolazione.

Un altro tema importante è il limite di utilizzo della carta senza la digitazione del Pin che oggi è fisso a 25 euro. La questione del tetto in questa modalità, secondo gli operatori del settore e gli esperti, potrebbe essere superata e si auspica un tavolo di lavoro tra le parti per trovare una soluzione comunque frictionless ma che non pregiudichi i livelli di sicurezza.

Fonte: 2019 Studio Kantar

Una delle frontiere più interessanti è quella dei pagamenti invisibili. Device e tecnologie che permettono di rendere il momento del pagamento non deteriore in termini di experience, ma ovviamente sicuro e consapevole come avviene, per esempio, con Amazon Go nei supermercati senza cassa. Da questo punto di vista l'Europa soffre un ritardo rispetto soprattutto ai mercati asiatici. Per Ivano Asaro, Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments, in Europa impatta la questione della privacy: “Dal lato della user experience, qualsiasi oggetto connesso e intelligente già oggi può potenzialmente abilitare un pagamento: oggetti indossabili, elettrodomestici, altoparlanti, automobili. In questi casi, saranno i produttori a giocare un ruolo fondamentale nei prossimi anni, realizzando applicazioni ad hoc per integrare i diversi sistemi di pagamento. Per quanto riguarda i sistemi “invisibili” in grado di evitare il classico passaggio alla cassa in negozio utilizzando telecamere per il riconoscimento facciale o autorizzando le transazioni con altri parametri biometrici (come l’impronta digitale) già testati in alcuni casi tra Cina, Stati Uniti e Russia, in Europa si è ancora alle fasi di sperimentazione. Le difficoltà maggiori, oltre alla necessità di costruire una nuova infrastruttura di lettori, sono da imputare anche a problematiche di privacy e di sicurezza dei dati sensibili utilizzati, ma si sta già lavorando per creare standard nazionali ed internazionali che abilitino queste tipologie di pagamento”.

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