“Inseguite i sogni siate artefici del vostro destino”

Mara Panajia, presidente e amministratore delegato di Henkel Italia
In azienda da oltre 20 anni, Mara Panajia è alla guida di Henkel Italia da settembre scorso. Calabrese di origine e con una famiglia internazionale per origini e mentalità. Il suo obiettivo? Crescere facendo leva sulla sua passione, il marketing

Una donna che ama le sfide e che nel lavoro ha sempre inseguito e raggiunto le proprie passioni. Mara Panajia, presidente e amministratore delegato di Henkel Italia, è tutto questo e ce lo racconta con grande entusiasmo. Senza dimenticare marito e figli …

Ci racconti il suo percorso
Sono oltre 25 anni che lavoro in aziende multinazionali. Ho iniziato in Danone, nel mondo finance come controller per poi passare al marketing. Successivamente, dopo cinque anni in Danone, sono approdata in Henkel dove ho ricoperto vari ruoli e lavorato in diverse funzioni. Il marketing è sempre stato il filo conduttore: ho iniziato a occuparmi di Dixan diventando poi direttore marketing. Ho lavorato anche nell’area vendite per passare all’internazionale per cinque anni; all’inizio del 2019 sono rientrata in Italia come general manager e da settembre 2022 sono anche presidente e amministratore delegato di Henkel Italia. Ho dovuto affrontare molte sfide perché non è sempre stato un percorso facile e lineare, ma quello che mi ha sempre aiutata ad affrontarle è stata una grande passione e un entusiasmo che non mi ha mai abbandonato. La curiosità mi ha sempre spinto a cercare cose nuove, oltre alla competenza che deriva dagli studi, e alla formazione sul campo. E poi mio marito …

Si spieghi meglio.
Tutto quello che ho fatto lo devo anche a lui: mi ha sostenuto e ha sempre creduto in me. Una svolta molto importante della mia carriera è stata la decisione di trasferirmi in Germania, alla casa madre. Un periodo di cinque anni nei quali ho fatto la pendolare dal lunedì al giovedì con marito e due figli in Italia. Nonostante la grande organizzazione che avevo messo in campo -durante i week end facevo la spesa e cucinavo cercando di organizzare il resto della settimana- il supporto di mio marito è stato fondamentale. Un’esperienza che alla fine ci ha unito ulteriormente e grazie alla quale il nostro legame è maturato e cresciuto, come del resto sono cresciuti e maturati i nostri figli.

Cosa suggerirebbe alle donne che vogliono intraprendere un percorso di crescita professionale?
La cosa più importante è avere un obiettivo e comprendere quali sono i passaggi che servono per raggiungerlo, da un punto di vista sia professionale sia personale, e conseguentemente fare delle esperienze che possano arricchire il proprio percorso. Sono anche un po’ sognatrice, perciò sono dell’idea che se si ha un’aspirazione ci si deve mettere in gioco provando a raggiungerla diventando artefici del proprio destino in modo chiaro e diretto, senza farsi influenzare da nessuno. Io ne sono un esempio: andai dal mio capo e gli dissi che volevo prendere il suo posto! Dichiarai quali erano i miei obiettivi e ricordo che proprio il mio capo mi disse che non era a conoscenza delle mie ambizioni -ecco l’importanza della comunicazione- e che nel mio percorso di crescita mi mancava un’esperienza di vendita e di estero. Mi fece cominciare con la vendita (era più facile visto che avevo appena avuto la mia seconda figlia) prevedendo di organizzarci per il prossimo passaggio. Quindi è fondamentale seguire le proprie passioni, ancora di più sfruttando il talento e le competenze personali.

Torniamo a Henkel. Quali obiettivi avete per il 2023?
Per Henkel Italia si tratta di un anno molto importante perché festeggiamo, pur non dimostrandoli, 90 anni. Siamo nati nel 1933 come Società Italiana Persil con la produzione di detersivi nel nostro impianto produttivo di Lomazzo (Co). Oggi siamo un’azienda molto importante che opera con tre stabilimenti, due application center per gli adesivi e conta su quasi 900 dipendenti oltre a essere uno dei maggiori Paesi contributori del gruppo, il terzo in Europa e tra i più grandi al mondo. In Italia siamo un player leader nel settore laundry care e nel mondo beauty abbiamo posizioni di leadership. Vogliamo continuare il nostro processo di focalizzazione e concentrazione e, quindi, essere sul mercato in modo profittevole. Arriviamo da un periodo iniziato nel luglio 2021 molto faticoso per quanto riguarda le materie prime, in primis, l’energia e i costi di produzione. L’anno scorso abbiamo fatto uno sforzo enorme per non riversare tutti gli aumenti sulla distribuzione e sul consumatore finale, registrando una contrazione notevole dei nostri margini. Ovviamente questo tipo di situazione non è sostenibile nel lungo periodo. Noi non siamo una onlus, siamo un’azienda quotata quindi, proprio per questo, abbiamo dei doveri anche nei riguardi dei nostri investitori.

Ha accennato a un processo di focalizzazione e concentrazione. Di cosa si tratta?
Dal 1° gennaio sono anche responsabile di una nuova divisione, Consumer Brands, annunciata un anno fa. L’obiettivo è principalmente quello di rafforzarci ulteriormente nelle aree dove siamo forti. Proprio per questo da circa tre anni abbiamo iniziato anche un percorso di focalizzazione sui brand.
Abbiamo deciso proattivamente, e devo dire anche con un po’ di coraggio rinunciando a parti di fatturato, di concentrarci su quelli che sono i segmenti di mercato più profittevoli, quelli che hanno un potenziale di crescita importante e quelli, come si dice in inglese, dove abbiamo una maggiore ability to win.
Con la nuova divisione vogliamo concentrarci sui segmenti che riteniamo più importanti quali il mondo del bucato, della detergenza piatti, cura del wc e cura, styling e colorazione dei capelli e proprio lì, dove siamo il primo o il secondo player del mercato, vogliamo rafforzarci, crescere e creare valore non solo per noi, ma anche per il trade e il consumatore.

Parliamo di sostenibilità. Quanto è importante per Henkel?
Parlavamo di sostenibilità in tempi non sospetti, nei primi anni ’20 del secolo scorso. Per noi è un tema importante che trasferiamo nei nostri prodotti. Inoltre, a livello gruppo, abbiamo tre siti produttivi in Germania che sono carbon neutral. In Italia siamo spesso rallentati da questioni burocratiche; ma proseguiamo nel nostro lavoro e abbiamo già portato avanti importanti investimenti sia nello stabilimento di Ferentino (Fr) che in quello di Casarile (Mi).
Cerchiamo di essere sostenibili anche nell’ambito della supply chain: nel trasporto, quindi, cerchiamo di prediligere soluzioni intermodali. Infine, gli imballaggi. I nostri packaging sono realizzati in cartoncino riciclato quasi al 100% e interamente riciclabile e utilizzano in parte variabile plastica riciclata dal 25% al 100%. Quest’ultima ha un costo elevato, ma accettiamo anche in questo momento di pagare di più, pur di dare il nostro contributo all’economia circolare.

Com’è cambiato il largo consumo negli ultimi anni e come sono cambiati i rapporti con il retail?
Il mondo del largo consumo è cambiato molto perché oggi è più focalizzato a seguire e servire il consumatore che, rispetto al passato, ha tutti gli strumenti che consentono di scegliere brand e punti di vendita. Il braccio di ferro tra industria e distribuzione aveva fatto perdere di vista che il consumatore è il nostro re. Si deve tendere a un lavoro congiunto che rechi beneficio a tutti gli stakeholder, industria, distribuzione e consumatore. Non ha senso un rapporto dominato dalla forza dove solo uno degli attori detta le regole e raccoglie benefici. Soprattutto negli ultimi due anni il consumatore è cambiato: è molto più attento, è consapevole delle promozioni che ha a disposizione e preferisce comprare meno, ma in modo più intelligente e smart.
Secondo i nostri studi a livello internazionale, in Europa il 30% dei consumatori cambierà il luogo di acquisto dei prodotti di uso quotidiano per ottenere un’offerta migliore e il 34% si recherà in un altro negozio se una marca abituale non è in promozione.

Voltiamo pagina. Diversità e inclusione sono un valore, non una complessità. Sono parte integrante della cultura aziendale di Henkel. Quali iniziative metterete in campo nel medio periodo?
Sposo pienamente la sua affermazione perché la diversità è sicuramente un valore, qualcosa che ti arricchisce e completa. Henkel ha come obiettivo quello di lavorare su tutti i parametri della diversità. Per quanto riguarda la diversità di genere, il nostro gruppo si impegna per raggiungere la parità nelle posizioni manageriali entro il 2025: attualmente a livello mondo siamo al 39%, in Italia al 41%. Siamo impegnati anche in diversi progetti come DiversaMente, nato nel 2021 da Pinkom, una community di colleghi volontari di Henkel, che ha portato in azienda temi come la parità di genere, la disabilità, le tematiche Lgbt+, attraverso incontri con ospiti esterni che hanno permesso di riflettere e aumentare la consapevolezza su questi temi. Oppure la partecipazione alla maratona 4week4inclusion, dove Henkel ha presentato i risultati di una ricerca condotta con Eumetra e DonnaD sul tema Family gap, questioni di genere, questioni domestiche, fotografando un Paese che vuole cambiare, ma che ha ancora stereotipi di genere.

Si è mai sentita diversa?
Forse a volte sono stata io a sentirmi diversa creandomi delle barriere interne. Ho saputo, però, dare ascolto alle mie passioni e realizzarmi nel lavoro inseguendo i miei sogni.

La curiosità mi ha sempre spinto a cercare cose nuove. La mia competenza deriva dagli studi, ma anche dalla formazione sul campo

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