Integratori alimentari: vendite in gdo al +9%

Products on shelves in aisle of health foods store
FederSalus fotografa un mercato in crescita, su tutti i canali, con un incremento medio del 7%. Esportazioni e controterzismo gli asset di sviluppo dell’industria di riferimento

Il mercato italiano degli integratori alimentari chiude il 2017 con un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro nei canali farmacia e gdo, per un incremento medio delle vendite del 7,3% sull’anno precedente. A segnalarlo l’annuale ricerca “La filiera italiana dell’integratore alimentare”, curata da FederSalus (associazione nazionale produttori e distributori prodotti salutistitici).

La farmacia si conferma il canale di riferimento per il segmento degli integratori, con
un fatturato di 2.570 milioni di euro circa

Particolarmente interessante il risultato messo a segno dal retail alimentare (i corner pharma all’interno di iper e super, niente parafarmacie) che, sebbene rappresenti un mercato ancora piuttosto piccolo, pari a circa 430 milioni di euro di vendite, incrementa del 9%, registrando il tasso di sviluppo più alto. Bene anche l’eCommerce, con un +7%. In aumento, ma più contenuto, pure le vendite in farmacia, che si conferma come il principale canale distributivo per il segmento degli integratori, realizzando un fatturato di 2.570 milioni di euro circa.

Come mai la gdo è il canale che performa meglio? Spiega Andrea Costa, presidente FederSalus: “Il buon andamento della grande distribuzione si deve, fra le altre cose, all’interessante prezzo di vendita proposto per gli integratori, la metà rispetto a quello della farmacia. La differenza di prezzo è legata principalmente al diverso servizio offerto in farmacia, e non alla qualità dei prodotti, che è la medesima su entrambi canali”.

Lato produzione, la stima relativa al fatturato industriale del settore è di 2.385 milioni di euro. Di questi, circa la metà (1.186 milioni di euro) è generato dalle aziende associate a FederSalus. Una forte spinta alla crescita, per l’intero settore produttivo, viene dall’export, con 250 milioni di euro fatturati, il 21% in più rispetto al 2016. Altro asset di sviluppo importante è rappresentato dal contoterzismo, cui si deve il 16% del fatturato del settore. 119 milioni di euro, infine, è il valore degli investimenti espresso dalla compagine delle aziende produttive associate FederSalus, con il 50% delle imprese che reinvestono fino al 10% dei propri ricavi.

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