Italian Sounding: è ora di conoscere l’avversario

L’Italian Sounding ostacola lo sviluppo dell’export internazionale della filiera agroalimentare italiana, ma non è stato mai quantificato il reale impatto economico

Valutare il volume dell’Italian Sounding è uno dei prossimi passi di The European House – Ambrosetti in partnership con Assomercatoestero. Presenteranno a Bormio il 17 e 18 giugno, in occasione la sesta edizione del Forum La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni, il progetto di una nuova analisi che sarà esposta in un evento programmato per settembre 2022. L’Italian Sounding consiste nell’utilizzo di denominazione riferimenti geografici, immagini, combinazioni cromatiche e marchi che evocano l’Italia su etichette e confezioni di prodotti agroalimentari non italiani.

Gli ultimi dati disponibili di questo settore risalgono ad un’analisi di Coldiretti di più di 10 anni fa.

È indubbio che l’Italian Sounding ostacola lo sviluppo dell’export internazionale della filiera agroalimentare italiana, ma non è stato mai quantificato il reale impatto economico attraverso una metodologia proprietaria e una survey ai retailer internazionali” afferma Valerio De Molli, ceo The European House Ambrosetti. In occasione della sesta edizione del Forum, il tema sarà discusso con Ettore Prandini presidente di Coldiretti, Gian Domenico Auricchio, presidente di Assocamerestero e Manlio Di Stefano sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Un tema decisivo per Armando De Nigris, presidente, gruppo omonimo, che rappresenta il 30% dell’export italiano di aceto balsamico, prodotto che si trova al quarto posto tra le IGP più esportate del comparto agrifood. “Dop e Igp, attraverso la creatività e l’innovazione delle imprese, hanno contribuito alla crescita dei territori italiani - afferma de Nigris – ora dobbiamo legare le produzioni agricole alla attrattività turistica, al territorio”.

Ambrosetti su Italian Sounding
Valerio De Molli

Della stessa opinione Claudio Palladi, presidente Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina

“I distretti agroalimentari sono in aperto dialogo con le istituzioni del turismo e con i consorzi di tutela e uniscono sotto una stessa bandiera tutti prodotti DOP e IGP nel territorio, con l’obiettivo di creare valore e tutelare tesori come la bresaola, i formaggi, il vino, le mele, i pizzoccheri che nella sola Valtellina hanno un valore di mercato di 500 milioni di euro circa”.
Secondo il presidente del Gruppo De Nigris se c’è del falso nel mondo è perché non è arrivato il vero. “Noi stessi ci censuriamo, e allora scatta l’imitazione” . De Nigris osserva che mentre le dop sono citate correttamente nel 47,6% dei casi se parliamo di IGP si scende a una percentuale del 6.5% e, addirittura, con le STG siamo a zero e nell’89,1% dei casi il prodotto non è né citato né riconosciuto.

Armando De Nigris parte dunque da Bormio per fare rete e creare un Istituto di Valorizzazione degli Aceti e condimenti italiani.

“Se non lego il prodotto a un territorio diventa imitabile, e allo stesso modo con il territorio, va narrata la storia delle nostre imprese”. Giovanni Zucchi, amministratore delegato dell’omonimo oleificio, fa osservare come tutto l’impegno nella cura della filiera contrasta con normative come il nutri-score che compromettono le scelte aziendali: “la semplificazione non deve diventare una banalizzazione o una strumentalizzazione. In questa fase, con il nutri score in agguato, dobbiamo stare veramente attenti alle nostre scelte, perché queste classificazioni diventano dannose e, peraltro, non corrispondono alla realtà”.

Fermo sulla difesa del prodotto italiano anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Abbiamo superato le difficoltà che la globalizzazione avrebbe potuto creare ora la concorrenza sleale dell’Italian Sounding ci mette di nuovo in difficoltà, perché questi prodotti, a livello di normative europee, vengono tutelati più degli originali”. “Occorre un intervento politico per contrastare questa scorrettissima concorrenza” conclude Fontana.

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