La cosmetica italiana continua a crescere: numeri e trend 2018

Fatturato 2018 delle imprese supera 11.200 mln di euro con crescita superiore ai due punti percentuali, esportazioni 4.800 mln (+3,6%)

Appuntamento con i dati pre-consuntivi relativi all'industria cosmetica italiana, i cui numeri 2018 sono stati presentati in occasione del Cosmoprof di Bologna. Le statistiche di mercato e sul fatturato delle imprese italiane confermano un andamento costantemente in crescita.

In generale, come si sottolinea nel relativo report, si conferma la natura anelastica del comparto cosmetico grazie alla tenuta dei fatturati, soprattutto sui mercati internazionali e grazie alla crescita del mercato interno per un prodotto che, entrato nelle abitudini quotidiane dei consumatori, non perde di dinamica.


Al termine 2018 il fatturato delle imprese supera infatti gli 11.200 milioni di euro con la crescita superiore ai due punti percentuali, mentre le esportazioni confermano dinamiche importanti con un valore di 4.800 milioni di euro e una crescita del 3,6%. Significativo l’impatto sulla bilancia commerciale, che nel 2018 tocca il livello record di 2.770 milioni di euro con una diversificazione dalle importazioni costante da oltre 25 anni.

Sul versante del mercato nazionale, si conferma la specializzazione di prodotto all’interno dei canali che a loro volta vedono smussare i confini per confermare le tendenze delle nuove tipologie di distribuzione sempre più avviate verso l’individualizzazione dell’offerta. Il mercato italiano infatti registra un valore di oltre 10.150 milioni di euro con una crescita dell’1,3%.

Tendenze retail e di consumo. Fenomeni come i monomarca, le superfici casa e toeletta, l’eCommerce e la disintermediazione, che molte imprese attuano riducendo i passaggi distributivi, caratterizzano gli ultimi esercizi, dilatando i confini di analisi. I consumatori si mantengono ancora su fasce di prezzo e su canali più economici, anche se non rinunciano ai prodotti premium, escludendo progressivamente la fascia di prezzo intermedia. In alcuni canali, come la farmacia e l’erboristeria, si registra l’appiattimento dei consumi, bilanciato da opzioni di acquisto verso offerte di nicchia e di alto prezzo, come avviene in profumeria, dove gli incrementi di prezzo sono più evidenti.

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