La crescita delle imprese italiane deve diventare priorità politica

Esperti – I vantaggi che deriverebbero da un'organizzazione più efficente del sistema imprenditoriale. (Da MARK UP 198)

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1. Torno sulla questione della dimensione media delle imprese
2. Che resta a tutti gli effetti troppo esigua

Le micro e piccole imprese d’Italia hanno sostenuto l’occupazione durante la recente grande crisi e determinato larga parte della pure modesta crescita degli ultimi 20 anni. Guardando al domani, è ora necessario acquisire la consapevolezza che va fatto qualsiasi sforzo in termini di policy pubblica per sviluppare le potenzialità produttive del tessuto imprenditoriale orientandolo verso forme organizzative più efficienti. Il lavoro svolto sulle reti d’impresa è di grande importanza. Se avessimo una bacchetta magica che permettesse d’incanto e senza costi l’accorpamento di circa 600.000 micro imprese (fino a 9 addetti) trasformandole in circa 200.000 piccole aziende (10-49 addetti) e se gli occupati interessati dallo spostamento entrassero nelle imprese con la produttività media per addetto di queste ultime, l’Italia guadagnerebbe qualcosa come il 2,6% di prodotto lordo. Lo sviluppo della scala dimensionale avrebbe, poi, ulteriori vantaggi.

L’evidenza empirica indica che al crescere della dimensione...
...gli investimenti delle imprese sono crescenti in rapporto all’equity e al fatturato.
Maggiori investimenti implicano più stock di capitale per addetto e, normalmente, quindi, maggiore produttività. L’aspetto statico del fenomeno è già incluso nelle differenze di produttività media degli addetti che fornivano i benefici nella simulazione meccanica (il salto di Pil, una tantum).
L’aspetto dinamico è più importante perché maggiore produttività sistemica implica più investimenti e quindi maggiore crescita prospettica. Crescerebbe conseguentemente il prodotto potenziale futuro e le probabilità di osservare un tasso di crescita del Pil effettivo più elevato che nella condizione di imprese troppo piccole. La scala dimensionale si accompagna a forme organizzative più articolate per economie di scala e sviluppo di funzioni aziendali altrimenti non gestibili.
Le aree del marketing strategico, della competitive intelligence, dei servizi post-vendita, del presidio dei mercati extra-nazionali e, soprattutto, la funzione di sviluppo di nuovi business, sono praticamente impossibili o sottodimensionate se non si raggiunge una certa massa critica di volume d’affari. Queste funzioni, a loro volta, richiederebbero capitale umano qualificato, stimolando il sistema formativo
di ogni grado e livello.

Qualità degli investimenti nella nuova dimensione
All’interno di questo scenario, stando a diversi studi scientifici, assume un ruolo importante la qualità degli investimenti. Al crescere della dimensione d’impresa crescono gli investimenti in Ict, ad alto impatto sulla produttività dei fattori. Ritengo, a questo proposito, che le statistiche ufficiali sottostimino il tasso di innovazione reale e l’investimento produttivo delle piccole imprese, in quanto esse effettuano investimenti innovativi non formalizzati, che cioè con difficoltà rientrano nelle statistiche ufficiali. In ogni caso è indubbio che la sottoutilizzazione dell’Ict nel mondo delle imprese italiane sia parzialmente collegato alla troppo esigua dimensione media.

In figura è presentato un semplice esercizio che schematizza la relazione tra dimensione d’impresa e qualifica media ponderata degli occupati dipendenti (assegnando 0,5 agli apprendisti, 1 agli operai, 2 agli impiegati e 4 ai dirigenti: non si tratta di assegnare un valore assoluto ma un indicatore relativo collegato anche alla retribuzione per qualifica). Fatto salvo il settore degli altri servizi, nel quale è presente la pubblica amministrazione con ruoli dirigenziali in eccesso, quanto più piccola è la dimensione d’impresa - cioè la percentuale di fatturato settoriale realizzato da micro-imprese - tanto minore è l’indice qualitativo della composizione degli addetti: meno dirigenti e impiegati, più operai e apprendisti

Allegati

198-MKUP-Bella
di Mariano Bella / aprile 2011

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