La formula franchise per l’imprenditoria

Mercati – L'affiliazione conferma una forte capacità di adattamento a numerosi settori distributivi. Resta lo scoglio della felice individuazione della location (da MARKUP 205)

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II modelli di commercio tradizionale mostrano difficoltà a superare questo periodo di crisi che caratterizza il quadro economico. Il franchising di suo tiene le posizioni meglio di altre formule, contribuendo all'immissione nel circuito del dettaglio di forze giovani oltre che all'ammodernamento del settore distributivo italiano. Si adatta, del resto, ai più variegati settori di attività: dall'alimentare all'abbigliamento, centri estetici, mobili, gioielli, occhiali, oggettistica, immobiliare, libri, informatica di consumo, ristorazione, alberghiero. Il difficile quadro economico ha fatto sì che il franchisee facesse affiorare l'energia di carattere imprenditoriale, permettendogli di reagire contrastando la crisi. I franchisor da parte loro hanno accettato tempi di pagamento più lunghi da parte degli affiliati.

Rientrare nel mondo del lavoro

periodo di analisi: 2003 - 2010
2.996 ll numero di domande presentate
per ottenere l'accesso
a finanziamenti agevolati
di cui: 452 al sud
163 al centro
62 nel nord-ovest
11 nel nord-est
1.376 le persone ritrovatesi ad avere un'occupazione
      Fonte: dati Invitalia

L'incontro
La formula presenta così un aumento costante sia del numero di reti presenti sul territorio italiano sia del fatturato. Gli ultimi dati sul franchising indicano che i punti di vendita in Italia sono oltre 70.000, le persone occupate nei punti di vendita sono più di 150.000 e il giro d'affari complessivo è superiore ai 20 miliardi di euro. Sicuramente alcune reti in affliazione hanno subito gli effetti della crisi, ma altre sono riuscite a evidenziare capacità commerciali che hanno permesso di ottenere interessanti opportunità di sviluppo. Secondo la ricerca Gea Consulenti Associati e Confimprese per il 2011 si prevedono 3.900 nuove assunzioni.
La tenuta non si è rivelata in ogni caso omogenea. I marchi storici in affiliazione e quelli con presenza capillare sul territorio hanno tenuto meglio il mercato. Quelli emergenti si sono dimostrati certamente più deboli. L'effetto della crisi è stato meno rilevante per i beni di largo consumo che per i beni durevoli e semidurevoli. Resistono attualmente i marchi franchising che riescono ad avere ancora un immagine fresca e a proporre prodotti che interessino gli acquirenti per prezzo basso o alto (mentre il posizionamento medio sembra destinato a soffrire) oppure quelle che sono delle novità assolute sia dal punto di vista del prodotto sia dal punto di vista della commercializzazione del medesimo. Come rintracciarle? I franchisor accreditati Invitalia - l'agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa - sono per esempio 22, il 20% su 80 richieste pervenute nel biennio 2009-2010. Le iniziative finanziate sono state 688, per un totale di finanziamenti attivati (stima) non inferiore ai 70 milioni di euro.

Vantaggio competitivo
È importante che fin dall'inizio il franchisee riesca a godere del vantaggio dell'esperienza del franchisor nella gestione manageriale ed amministrativa. L'affiliato parte da investimenti iniziali di 15.000 euro medi fino a oltre 100.000 euro, cui vanno aggiunti fee d'ingresso e royalty, non sempre presenti, e deve perciò assicurarsi un differenziale di immagine e know how rispetto all'imprenditore che si mette in gioco da solo.
Ovviamente, quando si inizia un'attività imprenditoriale, ai costi previsti va aggiunto il canone di locazione, che varia da città in città. Analisi lette recentemente su alcune riviste (specializzate e non) rilevano, in merito alla crisi dell'immobiliare commerciale, che stanno tenendo solo le location estremamente performanti e strategicamente ben posizionate, non necessariamente nei centri commerciali. È sotto gli occhi di tutti, del resto, il perdurare della difficoltà di gallerie commerciali, centri commerciali o prestigiosi negozi, in posizioni angolari, di ampia visibilità, lasciati liberi. Solo in teoria è preferibile che l'immobile si trovi in un punto di forte passaggio secondo disposizioni fornite dalla casa madre. In realtà questo è valido principalmente per alcuni settori merceologici, mentre per altri, soprattutto nei servizi, non sono necessari alti passaggi pedonali.

Il quadro di riferimento del franchising

insegne e punti di vendita operanti in Italia e all'estero
           
Indicatore Anno di riferimento Differenza 2010 su 2009
2008 2009 2010 Valori assoluti Valori %
Giro d'affari 21.419 21.774 22.168 +394 +1,8%
N. insegne operative in Italia (n.) 852 869 883 + 14 + 1,6%
N. punti di vendita in franchising in Italia (Pvf) 53.434 53.313 54.013 +700 +1,3%
N. pdv italiani all'estero in franchising 5.113 6.091 7.114 +1.023 +16,8%
           
Fonte: dati Invitalia

     
  Non esiste un rating capace di dare il giusto peso al sapere dei franchisor  
 

Intervista a Elisabeth Rizzotti, responsabile mercato retail Ubi Banca

Qual è la vostra valutazione sul tema del franchising rispetto ai canoni e ai regolamenti stabiliti da Bankitalia?
Dal nostro punto di vista il franchinsing è una formula vincente: non a caso la mortalità delle imprese in affiliazione è inferiore rispetto a quelle individuali tradizionali. Anche l'imprenditore alla prima esperienza ha a disposizione una serie di strumenti, come possono essere i locali dove svolgere la propria attività, le modalità di arredamento dei locali stessi o la qualità delle merce acquisita direttamente dal franchisor, che gli permettono di muoversi con sicurezza in un mondo che gli era prima sconosciuto: dal nostro punto di vista risulta sicuramente fondamentale il know how trasferito dal franchisor al franchisee. Purtroppo nessun sistema di rating interno, essendo basato su dati oggettivi, è in grado di dare il giusto peso a tale know how: in questo caso entrano in gioco le capacità di analisi della Banca che, come accade nel caso del Gruppo Ubi, deve essere in grado di valutare le potenzialità del settore e dare fiducia, anche in termini di merito creditizio, anche a imprenditori alle prime armi.
Confermate che il franchising va in controtendenza rispetto alla crisi economica generale che ha interessato il commercio tradizionale?
Lo confermiamo. Tra il 2008 e il 2010 i punti di vendita in franchising in Italia sono cresciuti di circa 700 unità, quindi in netta controtendenza rispetto all'insieme degli esercizi commerciali. Inoltre è positivo anche il dato dei punti di vendita italiani all'estero sempre in franchising: sono cresciuti di oltre 1.000 unità, per un incremento del 17% circa.

Cosa fa Ubi per sostenere il settore?
Ubi Banca ha recentemente ufficializzato un accordo che prevede la realizzazione di un'offerta di servizi bancari e di una linea di credito dedicata agli operatori del franchising. La formula commerciale si è distinta tra le aree a maggiore crescita negli ultimi anni e il gruppo intende sostenerlo ulteriormente. Le agevolazioni studiate andranno a vantaggio esclusivo degli oltre 230 associati Assofranchising con soluzioni personalizzate in funzione delle caratteristiche degli operatori del settore.
L'accordo consentirà ai franchisee di avere, oltre all'acceso ai servizi bancari di base a condizioni agevolate, condizioni per il credito particolarmente competitive, anche grazie alle garanzie rilasciate dagli oltre 30 Confidi del settore del commercio convenzionati, con i quali il Gruppo UBI Banca ha da tempo sviluppato importanti relazioni. È inoltre in fase di finalizzazione una linea di credito ad hoc per il mondo del franchising, che consentirà di soddisfare in pieno sia le esigenze di investimento da parte dei franchisee già operativi, sia quelle delle imprese in fase di start-up, per le quali l'accesso al credito riveste fondamentale importanza. Tale linea di credito ha durata compresa tra 60 e 84 mesi e un importo massimo pari a 250.000 euro (150.000 euro per le imprese di nuova costituzione).

 
     

L'andamento per settore nelle previsioni dei franchisor
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Le insegne che operano in affiliazione per area geografica
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Una tipologia che risponde ai bisogni
Servizi in affiliazione per i consumatori

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Prospettive delle food court: nuove occasioni di consumo
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Allegati

205_Franchising

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