Ipsos-GSK CH: la pandemia ha rafforzato la relazione degli italiani con i farmacisti

6 persone su 10 si fidano del consiglio dell’esperto. Cala il ruolo del web, scelto per informazioni su piccoli problemi di salute solo dal 5%

“La fase emergenziale - segnala Antonio Limitone, medical affairs head di GSK CH - ha evidenziato l’importanza della farmacia come presidio sanitario sul territorio e del farmacista come figura chiave nel consiglio per la gestione della salute”.
Il 61% degli italiani, oggi, si fida del consiglio del farmacista per la gestione della salute e circa la metà del campione, il 46%, intende ricorrere a questo professionista più sovente in futuro per ricevere consigli su come trattare i problemi di salute minori.
I due terzi degli italiani (66%) si rivolgerebbero ad un operatore sanitario come primo consiglio per piccoli problemi di salute; circa 1 su 10 a familiari e amici e soltanto il 5% ricorrerebbe a internet.

Sono, queste, alcune delle evidenze emerse dalla ricerca Ipsos MORI, commissionata da GSK Consumer Healthcare (CH), volta a comprendere come l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi abbia modificato i comportamenti dei consumatori rispetto all’healthcare.

La popolazione presta maggiore attenzione all’adozione di comportamenti responsabili per ridurre al minimo le possibilità di contagio verso noi stessi e nei confronti degli altri; c’è complessivamente una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità sul tema della cura di sé.
Il 62% degli italiani ha sviluppato una migliore comprensione di ciò che ha un impatto sulla propria salute ed il 69% ha oggi maggiori probabilità di considerare la salute nel proprio processo decisionale quotidiano. Gli italiani (79%) sono tra le popolazioni più propense a prendere precauzioni extra per ridurre al minimo o eliminare la trasmissione di eventuali malattie, e ad effettuare delle scelte in ottica di prevenzione, con un 47% di intervistati pronto ad assumere più vitamine o minerali per aiutare a rafforzare il proprio sistema immunitario.

Oltre un terzo delle persone (37%) è più propenso a curare i propri disturbi di salute con farmaci da banco, invece di andare dal medico di famiglia, evidenziando l’importanza di questo tipo di prodotti nell’auto-gestione della propria salute. Tutto ciò, a patto che si tratti di marchi dei farmaci da banco di cui si fidano (89%).

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