La pressione delle nuove referenze non dà dinamicità agli aperitivi

Beverage Aperitivi – Indispensabile l’attività sul versante della comunicazione per non cedere quote

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1. Il consumo in famiglia
è classico,
caratterizzato da
porzioni monodose e
referenze analcoliche
2. Si allarga il parco clienti,
ma si registra una
diminuzione dei volumi

3. Che risulta più
accentuata nei canali
del fuori casa e si fa
sentire anche in Gda

Nelle abitudini delle famiglie
il mercato nazionale
degli aperitivi analcolici trova un
momento di consolidamento. Nel
corso del 2008 il segmento ha,
infatti, innalzato il suo livello di
penetrazione passando dal 30%
al 31,3% (fonte GfK). Di fatto si
tratta di un bere leggero e senza
impegni: gli analcolici costituiscono
la fetta più importante
del mondo degli aperitivi sia a
volume sia a valore. Basti pensare
che sommando le vendite
(in valore o in volume) dei prodotti
alcolici e di quelli leggermente
alcolici non si raggiunge
la cifra ottenuta dagli analcolici.
La situazione è riconducibile a
un’abitudine di consumo generalmente
domestico, molto attenta
al piano della comunicazione. Se
il parco clienti aumenta, tuttavia
il consumo medio diminuisce lievemente,
passando da 3,6 a 3,4
litri. Il risultato può essere ricondotto
a più fattori, quali per esempio
la minore frequenza della pressione
promozionale. La flessione
si aggiunge al non brillante risultato
ottenuto nel canale horeca
dove la categoria registra una delle
frenate più brusche fra i molteplici
segmenti di mercato.

  Gli altri segmenti  
  Per quanto concerne alcolici e leggermente alcolici, definiti anche ready to drink, si registra una fase di ripensamento.
In particolare questi ultimi, che si caratterizzano per la gradazione alcolica intermedia (dai 3/4° ai 6,5° circa) e il sapore dolce, spesso fruttato, sembrano entrati in fase di maturità e messi in forte pressione da segmenti più impattanti. Hanno rappresentato inizialmente la novità più interessante degli ultimi anni puntando su gradevolezza palatale e capacità di mimetizzare il gusto dell’alcol. In veste di alcolpops la contrazione può essere spiegata anche alla luce del progressivo affollamento a scaffale: per far fronte alla situazione le aziende hanno reagito con un’intensa attività di lanci e con forti investimenti in tutte le aree della comunicazione. Senza intercettare la fuga verso gli energy.
 

  I formati  
  In concreto il comparto è costituito soprattutto dalle referenze monodose, che offrono molteplici plus. Le dimensioni ridotte del formato risultano particolarmente adatte al consumo domestico. Inoltre favoriscono la diversificazione (ovvero la possibilità di mutare flavour e prodotto in relazione alle esigenze del momento) e permettono di realizzare cocktail domestici, attraverso il mix con altre bevande (per esempio succhi di frutta o vino).  

  Crodino traina i soft drink di Campari  
   

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