La Regione Toscana impone il ritorno agli autentici Foc

Urbanistica, Real Estate & CCI – La regione Toscana, prima tra le regioni italiane, si è espressa in tema di commercio negli outlet. Un caso isolato o un precedente da seguire? (da MARKUP 206)

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Per la prima volta in Italia la Regione Toscana ha approvato una legge per richiamare al rispetto di alcuni criteri base gli operatori dei centri outlet: i quali dovranno commercializzare prodotti "che siano fuori produzione, in eccedenza di magazzino, prototipi, o che presentino lievi difetti e che comunque abbiano almeno un anno di vita".
Oggi molti factory outlet vendono una produzione ad hoc per questo canale di vendita: siamo passati dal mondo delle occasioni vere a quelle prodotte artificialmente. All'inizio degli anni Duemila nel canale factory outlet non c'erano abbastanza rimanenze per alimentare la crescita del mercato: così si cominciò a produrre capi destinati a soddisfare i bisogni dei consumatori. Si trattava, però, di coprire le esigenze basiche delle persone: gamma completa di taglie per pantaloni formali o abiti da uomo, assortimento con tutti i colori di moda, insomma il minimo indispensabile per riuscire a fare commercio in un negozio di marca.
Poi alcune aziende hanno capito che le rimanenze potevano essere vendute anche su altri canali più profittevoli e che per i Foc si potevano produrre non solo capi singoli ma intere collezioni ad hoc, mentre i negozi si facevano sempre più belli addirittura migliori di quelli dei centri storici. Come nella distorsione del sistema finanziario dove il denaro ha creato denaro senza nessuna connessione con l'economia reale, nei foc la merce ha prodotto la merce. Parlare di inganno perpetrato al consumatore è una parola grossa, ma poco ci manca: non c'è oggi nessun operatore/brand che dichiari con chiarezza origine e provenienza dei prodotti nei Foc.
Se nel settore alimentare siamo sommersi da informazioni sulla garanzia dei prodotti, nei factory outlet molto non viene detto ma solo intuito dalle persone su suggerimento di qualche venditrice più loquace. In un mercato più competitivo anche i prezzi sono meno appetibili perché non rispecchiano più la qualità: l'occasione sparisce davanti a un prodotto di marca senza una storia commerciale. Per tracciare un quadro completo nei foc sono arrivati anche marchi che non avendo rimanenze vendono direttamente le ultime collezioni come per i casalinghi, lo sport, i giocattoli e altro. Il concept outlet si è sempre fondato su due punti di forza: ambientazione piacevole e presenza di marchi a prezzi convenienti.
La tendenza si è invertita: le rimanenze oggi abbondano, sia quelle vere sia quelle artificiali, tanto, che si potrebbe fare "l'outlet degli outlet", i temporary store a prezzi fissi nei Foc ne sono una riprova. La legge della Regione Toscana, equiparandoci ad altri paesi, parla chiaro: l'occasione deve essere una vera occasione, al contrario i brand abbiano il coraggio di aprire nuovi concept di negozi low-cost con collezioni accattivanti ed economiche (nei centri storici/commerciali..). *M&T

     
  L'Outlet della cultura
A Frassineto Po, in provincia di Alessandria ,è nato nel 2008 Booklet, il primo "outlet dell'editoria", aperto ogni sabato e domenica.
Su uno spazio di 500 mq ricavato da una ex discoteca espongono 70 editori per un giro di circa 12.000 volumi tra fuori catalogo, fine serie a prezzi scontati, usato, antico.

"Frassineto Po, dove i libri non muoiono mai" è lo slogan di questo outlet dell'editoria fuori catalogo

 
     

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