Le prime ricadute della crisi Ucraina sull’agroalimentare

di Ugo Stella

Sta accadendo che gli agricoltori dei paesi Ue stanno infatti cercando di sbarazzarsi dei loro eccessi di offerta di prodotti originariamente destinati all'esportazione verso la Russia. Il problema principale arriva in particolare da quei paesi come la Polonia caratterizzati da produzioni di bassa qualità e prezzo.
L'agenzia di stampa ceca ČTK ha riferito che il cavolo polacco è stato venduto nella città nord-orientale di Ostrava a prezzi molto al di sotto della media nazionale. I produttori di mele della Moravia meridionale temono anche le importazioni di frutta dalla Polonia. Infatti i coltivatori polacchi hanno raccolto tre milioni di tonnellate di mele lo scorso anno, esportandone intorno ottocentomila tonnellate in Russia, quantitativo che ora si riversa in altri paesi. Il risultato è che le mele nella Repubblica ceca si vendono a metà del prezzo dello scorso anno.

Perdite estreme, misure estreme
Agricoltori cechi hanno già presentato 23 domande di risarcimento per l'embargo russo delle importazioni alimentari. Chiedono CZK 21 milioni (€ 765 000). Le perdite per le aziende ceche a causa delle sanzioni dell'Ue potrebbero arrivare ai CZK 19 miliardi (690 milioni di €). Il ministro dell'Agricoltura Marian Jurečka chiederà alla Commissione europea di aumentare gli aiuti agli agricoltori colpiti dalle sanzioni. Se l'azione non riesce, il governo ceco è pronto a prendere misure senza precedenti. "Saremo probabilmente costretti a chiudere il nostro mercato per alcune materie prime. Sarebbe la soluzione più estrema e preferiremmo non farlo", ha dichiarato Jurečka.

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