La “rivoluzione rosa” di Coop per la parità di genere interna ed esterna

Con la nuova campagna “Close the Gap- riduciamo le differenze” in programma tante azioni e impegni che coinvolgono dipendenti, fornitori e soci

Coop è già un grande "datore di lavoro femminile", non a caso il 70% dei suoi 55.000 dipendenti è donna, con rappresentanza nei consigli di amministrazione oltre il 44% e il 33% di presenza nei ruoli direttivi (qui sfioriamo il 33%). Ma parliamo anche di un'organizzazione che nelle donne ha le sue principali interlocutrici: oltre il 50% dei soci attivi sul territorio sono tali.

Questo il punto di partenza dal quale l'insegna, in linea anche con una crescente sensibilità collettiva sul tema, ha deciso di dare nuovo impulso alla parità di genere interna ed esterna attraverso un'agenda rosa di impegni e azioni concrete.

La campagna che incarna questo intento si chiama “Close the Gap- riduciamo le differenze” e fa del tema un asset centrale a tutti i livelli: interno all'azienda, nel rapporto con i fornitori e nella presa di posizione pubblica. Un progetto che rientra nel più ampio slancio di Coop sul sociale già inaugurato con "la buona spesa che può salvare il mondo" e su un linguaggio più incisivo oltre che inclusivo e in grado di esprimere maggiore attivismo.

Impegno interno, richieste ai fornitori, comunicazione esterna

Come spiega Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e Ancc-Coop, presentando il progetto: "Abbiamo oltre il 50% dei soci che sono donne, all'interno invece siamo la maggior catena distributiva in quanto a donne dipendenti anche nei ruoli direttivi: abbiamo in media un 43% di capi reparto, un dato buono ma ancora da migliorare, soprattutto nei gruppi dirigenti, che se hanno una quota importante di donne vediamo che funzionano meglio e sono più efficaci. Anche sulla parità retributiva siamo migliorati e a livelli alti abbiamo una sostanziale parità, ma vogliamo lavorare ancora, promuovendo la leadership femminile a partire dalla consapevolezza dei decisori al vertice con dei percorsi di formazione: non si tratta di un 'favore', si tratta di un importante elemento di equilibrio e di concretezza interno. Oltre a questo, vogliamo fare un lavoro di filiera che coinvolge i nostri fornitori, con invito ad aderire agli stessi corsi previsti per i nostri dirigenti, incentivi e un premio annuale alle imprese che faranno meglio nel promuovere la parità. Si tratta di una battaglia delle donne ma anche degli uomini, perché parliamo di una battaglia di civiltà che deve coinvolgere tutti".

Ma si guarda, naturalmente, anche all'esterno, con prese di posizione sociali e quell'attivismo oggi sempre più necessario per restare rilevanti agli occhi dei consumatori. Da qui la scelta di rilanciare come prima azione concreta la petizione “Stop Tampon Tax! Il ciclo non è un lusso” sulla piattaforma Change.org, con relativo programma di comunicazione. La disuguaglianza inizia infatti dalle piccole differenze, come ricorda l'Ad di Coop Italia Maura Latini.

 

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