La scrittura ritorna con nuovi modelli di relazione

Al tempo dei social media e delle emozioni condivise la parola è sempre più filtro della conoscenza in rete (da Mark Up n. 254)

Nella società del futuro si tornerà a dare  grande  peso  alle  parole.  Tutte  le  attività e le professioni che con essa avranno  a  che  fare  acquisteranno  grande  rilevanza:  nuove  forme  di  giornalismo e narrazione, nuovi poeti e scrittori, blogger e produttori di contenuti per v, cinema, letteratura. La scrittura -in quella che per troppi anni abbiamo definito società dell’immagine- sembrava dovesse irrimediabilmente soccombere, soggiogata dagli influssi ipnotici degli schermi. Nessuno avrebbe immaginato, invece, una generazione di nativi digitali che torna a scrivere e a leggere più di nonni e genitori. Gli schermi isolano, mentre  le  parole  incise  nero  su  bianco  creano legami, come dimostra Wattpad, la piattaforma online di self publishing. Il tema è stato affrontato nel corso della tappa milanese del Festival della Crescita, nella sessione “Il grande ritorno della scrittura: scrivere per crescere”, con il linguista Massimo Arcangeli, il filosofo e scrittore Franco Bolelli, Paolo Costa dell’Università degli Studi di Pavia e la scrittrice Giuseppina Norcia. I relatori hanno spiegato che la curiosità, come  l’immaginazione,  è  un’attività  creativa essenziale, che si sviluppa con la pratica della parola. La parola incoraggia i giovani -così come gli adulti- a esercitare  il  loro  potenziale  interrogativo.  Ciò  che  vogliamo  sapere  e  ciò  che  possiamo immaginare sono i due versi della stessa pagina.

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