La sostenibilità cambia la quotidianità food e lifestyle degli italiani

Da chi riduce il consumo di carne (61%) alle azioni anti-spreco: un quadro da più ricerche e le risposte di alcuni brand del largo consumo

Il 29 settembre è la Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, un tema sempre più sentito dai consumatori e in linea con una più ampia e manifesta attenzione alla sostenibilità. Dall'approccio al cibo alla gestione quotidiana della propria vita, la sostenibilità sta portando la maggioranza degli italiani a cambiare il proprio lifestyle in modo più o meno marcato in ottica di rispetto ambientale, risparmio, ma anche maggior attenzione a salute e cura del sé. Un'eredità che arriva in parte anche dalla pandemia e che il contesto odierno di crisi geopolitico, energetico e climatico non fa altro che accrescere. Tracciamo dunque a seguire, con una serie di ricerche sul tema, un quadro di quali sono priorità delle persone e trasformazioni concrete in atto, per poi vedere come alcuni brand del largo consumo stanno rispondendo.

La sostenibilità come stato armonico: dalla cura del sé all'anti-spreco

Privazione, sostituzione e attenzione da un lato, ma anche socialità, arricchimento e concessioni dall'altro: queste le due spinte che modificano l'approccio alimentare e non solo degli italiani, in ottica di benessere per sé ma anche per gli altri e l'ecosistema.
Secondo il rapporto europeo realizzato da Ketchum Research and Analytics per Lenor sono tre le macro-tendenze che stanno modificando il nostro stile di vita. La prima è la crescente importanza attribuita alla cura di sé come priorità e non tanto come vanità, con il 78% degli italiani se ne occupa più di quanto facesse 5 anni fa e il 59% che cura tanto il corpo quanto la mente, mentre il 97% si concede almeno un momento giornaliero di spazio personale.
Secondo trend: il valore del quotidiano nella sua parte più affettiva e autentica, con il 30% degli italiani che durante la pandemia dichiara di aver sentito la mancanza di “grandi momenti” (vacanze, matrimoni, feste di laurea...) ma allo stesso tempo il 63% che si è reso conto di come le piccole cose di tutti i giorni possano farli sentire felici. Il 76%, infatti, spiega di aver imparato ad apprezzare in modo significativo anche i momenti più semplici.
Terza macro-tendenza che sta cambiando il lifestyle degli italiani, infine, l’evidente attenzione alla sostenibilità nelle azioni quotidiane. La maggior parte afferma infatti di essere anche più attento all’ambiente rispetto a 2 anni fa, facendo più attenzione a riciclare (94%) e prendendo sempre o regolarmente decisioni eco-sostenibili (66%). A conferma anche una ricerca condotta da Human Highway per Heineken 0.0, dalla quale emerge che per il 91,3% degli intervistati, la raccolta differenziata è un’abitudine. Superiore all’80% anche il grado di sensibilità per evitare spreco di risorse. L’attenzione verso lo spreco energetico, poi, si evidenzia maggiormente nelle fasce di età matura, mentre i più giovani prediligono l’interesse verso mezzi di trasporto poco inquinanti.
In questo contesto si situa anche il tema della riduzione del consumo di carne, che negli ultimi 5 anni ha coinvolti il 61% degli italiani (dati Good Food Institute Europe). Il 50% ha adottato opzioni a base vegetale e il 23% prevede di aumentarne il consumo nei prossimi anni. Le motivazioni della scelta sono, ancora una volta, legate al benessere personale e alla salvaguardia ambientale.
Guardando, infine alle soluzioni anti-spreco più comunemente adottate vi sono la suddivisione in porzioni e il congelamento del cibo (46%), il dare priorità ai cibi prossimi alla scadenza (38%), l'acquistare prodotti durevoli/a lunga conservazione (37%) o formati più piccoli (30%), l’adozione di un menù settimanale (25%) e l’acquisto su siti specializzati orientati proprio ad evitare lo spreco (8%) come Babaco Market, che ha presentato i suddetti numeri frutto di una ricerca commissionata a Bva-Doxa.
Il concetto di sostenibilità, insomma, sembrerebbe impattare in modo sempre più ampio sulla "cultura di vita" italiana non solo a livello di dieta e gestione alimentare, ma anche in termini di stato armonico ed equilibrio con il mondo circostante.

Risposte anti-spreco e sostenibili dal mondo del largo consumo (e non solo)

Saper leggere correttamente i cambiamenti sociali e adattare la propria comunicazione e il proprio prodotto in tal senso, pur senza incoerenti stravolgimenti, è cosa imprescindibile per un brand, ancor più se non di nicchia ma orientato al largo consumo. Il FutureBrand Index 2022, tra l'altro, conferma che è il cambiamento climatico la minaccia più grave alla salute delle imprese e che quelle impegnate a ridurre le emissioni nocive ottengono risultati nettamente migliori rispetto ai loro competitor diretti. Si tratta di bilanciare azioni interne ed esterne, comunicazione promozionale ma anche più didattico-educativa. Nel food si assiste, infatti, ad un exploit di iniziative anti-spreco e sostenibili che accompagnano spesso e volentieri il consumatore nella valorizzazione delle referenze. Anche nel 2022, ad esempio, Saclà ha rilanciato i "mercoledì anti-spreco" dedicati all'edu-tainment sul tema. Un appuntamento fisso sul profilo Instagram del marchio per parlare di sostenibilità e zero waste attraverso pillole, consigli "svuota frigo" e ricette ad hoc che coinvolgono 6 food blogger. L’obiettivo è quello di confermare anche questo secondo anno di attività il superamento delle 15.000 views, legando alle stesse la donazione da parte di Saclà di un contributo economico a Banco Alimentare (equivalente a 150.000 pasti donati).
Collaborazione con la medesima onlus anche per Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), che ha firmato un protocollo d'intesa con la stessa per lavorare in modo strategico contro lo spreco e, nel frattempo, dà appuntamento ad aziende e professionisti per un webinar sul tema. Nuova alleanza anche per Cirfood, impresa cooperativa della ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare, e Gruppo Hera, che hanno firmato un’intesa per collaborare su progetti mirati a favorire economia circolare, sostenibilità ambientale e mobilità sostenibile, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
In occasione della giornata internazionale, Uber Eats ha creato un vademecum, in collaborazione con Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, con alcune semplici regole da adottare quotidianamente in qualsiasi cucina - da quelle di casa a quelle più professionali - affinché ognuno possa minimizzare la propria impronta ambientale
La nuova campagna di Nespresso “The Empty Cup”, invece, vede protagonista il brand ambassador George Clooney con in mano una tazza di caffè vuota, a simboleggiare il rischio che corrono numerosi coltivatori e coltivatrici di caffè in tutto il mondo a causa del cambiamento climatico. Raccontati, in questo ambito, gli sforzi messi in atto dal brand per proteggere questa produzione con un programma globale di agricoltura rigenerativa, in partnership con Rainforest Alliance e con una rete di partner ed esperti.
Non solo food: anche player come Cuki portano avanti iniziative quali Cuki Save the Food, attività di lotta allo spreco alimentare diventata che in oltre dieci anni di vita ha permesso di recuperare oltre 20 milioni di porzioni di cibo e di redistribuirle ai bisognosi. In quest'ambito si è inserito anche l'appuntamento di confronto tra stakeholder e istituzioni Ciak, si cambia: non sprecare, recupera, arricchito dall’anteprima privata del film Non morirò di fame.

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