La Spiga Food protagonista con la pinsa a temperatura ambiente

Shelf life lunga in assenza di refrigerazione per ampliare la platea dei pdv trattanti. Il processo produttivo nella pizzeria artigianale più grande di Europa

La Spiga Food lancia, proprio in queste settimane, a marchio “Rusticana,” la pinsa romana Classica a temperatura ambiente, con 90 giorni di shelf-life, in confezione singola con vassoio. La referenza, la prima da fuori frigo, va ad aggiungersi alle altre già a disposizione della gdo, tra cui spiccano Rusticana Classica, Biologica con farina integrale e Senza Glutine.
L’innovazione è importante in quanto apre le porte a nuovi punti di vendita: “Puntiamo a una maggiore diffusione della pinsa -spiega Egisto Palmitesta, Amministratore Delegato, che ha fondato La Spiga Food insieme a Luciano Spigone, la possibilità di posizionarla infatti sugli scaffali e non in frigo consentirà anche alle piccole superfici di inserirla in assortimento. Inoltre, una shelf-life superiore di 30 giorni rispetto alla referenza fresca garantisce una maggior comodità di utilizzo da parte del consumatore. La referenza a temperatura ambiente impatterà positivamente e aiuterà a far crescere ancor di più il mercato”.
Mercato, quello della pinsa, che è in forte crescita, sia in Italia che in Europa, al punto che: “Siamo convinti che possa ‘prendere’ una buona fetta di quello della pizza classica. Ciò crea molta aspettativa e l’impegno delle aziende nella produzione di una referenza sicuramente più buona e più leggera, esteticamente sfiziosa, trainata peraltro dall’effetto ‘novità’. Inoltre, non va dimenticato che la pizza si è sempre proposta con un’offerta chiusa, ovvero in modalità farcita, mentre la pinsa dice al consumatore ‘lo chef sei tu’, per una experience ancor più efficace”.

La sala forni
Artigianalità e manualità

La Spiga Food, dopo cinque anni di impegno, è ormai lanciata e non intende fermarsi. La società, giovane ma agguerrita, ha ambiziosi obiettivi: per il 2022 è previsto un fatturato di 10 milioni di euro, il doppio dell’attuale. “Intendiamo raggiungere questo traguardo attraverso la nostra capacità produttiva che abbiamo progressivamente quadruplicato”. Oltre al primo stabilimento di Roma, con quattro forni a legna, che ha lavorato in continuo nel 2021, è stato attivato un secondo stabilimento di 3.000 metri quadrati a Colonnella, in provincia di Teramo, nel quale sono stati inseriti 12 forni a legna. A regime saranno 140 le persone impiegate nelle due strutture. “Questa potenza di fuoco -spiega Palmitesta- ci consente di identificarci come la pizzeria artigianale più grande di Europa”.

Manualità e maturazione

A caratterizzare la pinsa Rusticana è il modo con cui si giunge al prodotto finito: l’impasto viene fatto maturare per 48 ore. Successivamente la pallina viene preparata a mano e matura per altre 24 ore. “Questo garantisce al nostro prodotto, la vera pinsa romana, un’alta digeribilità. Le pinse vengono infine scottate una a una nel forno a legna tradizionale da esperti pizzaioli, come succederebbe in pizzeria. Anche in questo passaggio fondamentale è la manualità: un addetto stende la pallina di impasto, l’altro la inserisce nel forno”.

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