L’accordo di libero scambio Ue-Vietnam dà impulso al retail

La firma attesa per l’inizio del 2017 ci darebbe accesso privilegiato a 90 milioni di consumatori con cancellazione progressiva del 99,8% dei dazi.

Secondo gli esperti e i negoziatori dell’Ue l’accordo di libero scambio commerciale con il Vietnam spingerà fortemente la crescita e la creazione di posti di lavoro nel settore del retail europeo. Questo uno dei punti emersi dal confronto tenutosi a Bruxelles, che ha visto i rappresentanti delle associazioni commerciali Ue chiedere una rapida ratifica del trattato.

Dopo l’intesa raggiunta il 2 dicembre 2015 la firma è attesa a inizio 2017, con entrata in vigore entro il 2018. “Il settore del retail Ue ha un doppio interesse in Vietnam, primo perché il Paese è la nostra maggiore fonte di beni di largo consumo dopo la Cina, secondariamente per il crescente interesse ad investire nell’apertura di negozi sul territorio”, spiega  Pierre Gröning, direttore politiche commerciali dell’FTA.

Il retailer Ue attualmente importano l’8% dei beni di largo consumo dal Vietnam, una percentuale ancora lontana dal 50% della Cina. Con l’eliminazione graduale del 99,8% dei dazi nell’arco di 10 anni la faccenda potrebbe però cambiare enormemente. Già nel 2015, senza la spinta dell’accordo, la nostra importazione di vestiti dal Paese è aumentata del 3,2%.

Accesso privilegiato al mercato vietnamita significa accesso privilegiato a  90 milioni di consumatori, con una classe media che nel 2020 dovrebbe raggiungere le 30 milioni di persone.

Per scaricare la guida esplicativa dell'accordo clicca qui.

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