Il largo consumo è la prima filiera nell’utilizzo dell’Edi

L'interscambio elettronico dei documenti aziendali è uno dei termometri dell’innovazione. Lo standard GS1 ne fotografa i dettagli

Il livello attuale di trasformazione digitale in Italia passa anche dall’osservare il livello raggiunto dall’Edi, (Electronic Data Interchange, interscambio di dati elettronici) che garantisce la comunicazione interaziendale di documenti di business in formato standard, e automatizza le transazioni cartacee di ordini di acquisto, fatture, ecc. Nonostante la consapevolezza che la digitalizzazione della supply chain possa essere vitale per le aziende e come l’uso degli standard globali siano di supporto alle imprese per recuperare efficienza nei processi sia ben presente nelle aziende, ’è ancora molto da fare e conseguentemente molto potenziale di crescita. Di fatti, nelle relazioni B2B, si registra ancora una modesta digitalizzazione nel tessuto delle imprese italiane, segnatamente le PMI: secondo i dati dell’edizione 2022 dell’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) della Commissione europea, appena il 17% delle imprese grandi e PMI investe in quest’ambito tra il 2% e il 5% del fatturato, con il 28% che non ha alcuna intenzione di investire nel digital B2B e il 20% che non ha ancora deciso.

Indice della digitalizzazione dell’economia e della società (DESI), ranking 2022. © DESI, Commissione europea, 2022

In questo quadro, in linea con le osservazioni in merito dell’Osservatorio B2B del Politecnico di Milano solo un’azienda su cinque ha attivato una collaborazione con i propri clienti attraverso lo scambio di informazioni strategiche. La gran parte delle aziende, invece, si limita a uno scambio di informazioni di natura tecnica e/o commerciale. Questa immaturità deriva da un percorso ancora in essere all’interno delle aziende sia a livello organizzativo sia tecnologico. Molto però sta cambiando grazie alla particolare congiuntura storica, dove pandemia prima, guerre e cambiamenti climatici ora, hanno smosso alcune azioni altamente impattanti nell’ambito. Non ultimo il Pnrr che destina proprio alla transizione digitale il 25% dei 191 miliardi e vede tra i beneficiari soprattutto le imprese colgano tutte le opportunità possibili per concretizzare tale trasformazione. Fra le tecnologie abilitanti, l’Edi appunto riveste un ruolo preminente. Al tal proposito, l'edizione 2022 del “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia”, lo studio che GS1 Italy realizza ogni anno in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano per raccontare l’evoluzione della digitalizzazione dei processi di scambio di informazioni e documenti attraverso l’adozione dell’Edi, offre uno spaccato puntuale dello status quo.

Sono 21 mila le imprese che lo adottano, l’11% in più rispetto al 2020, e che generano 262 milioni di documenti, +4% rispetto al 2020. La crescita più significativa si attesta sullo scambio in Edi di ordini (+18% rispetto all’anno precedente). A seguire vi è l’avviso di spedizione (+7%) e la conferma d’ordine (+4%). Questo trend testimonia una propensione delle aziende a focalizzarsi sui documenti che possono permettere di completare la digitalizzazione dell’intero ciclo dell’ordine e permetterne la riconciliazione. Si nota anche che, oltre ai classici documenti del ciclo dell’ordine, sono scambiati via Edi anche i report di inventario, i dati di sell-out e le anagrafiche prodotto.

I documenti scambiati via EDI in Italia (dati in milioni) © “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia”, GS1-Politecnico di Milano, 2022

La filiera del largo consumo si conferma e si rafforza nell’utilizzo dell’Edi. Infatti delle 21 mila imprese utilizzatrici, il 65% appartiene a questo settore distanziando nettamente le altre filiere, in realtà molto più concentrate e quindi con un numero inferiore di attori. Per le imprese del largo consumo l’Edi è uno strumento fondamentale nella ricerca dell’efficienza per il miglioramento dei processi collaborativi.

La diffusione dell’EDI per filiere. © “Monitoraggio dell’uso dell’EDI nel largo consumo in Italia”, GS1-Politecnico di Milano, 2022

Nello specifico, nel 2021 in Italia le aziende del largo consumo che hanno scambiato almeno un messaggio via EDI secondo gli standard globali GS1 sono state 7.472, di cui il 47% è stata parte dell’ecosistema Euritmo, la soluzione web-EDI ideata da GS1 Italy per le aziende italiane (e in particolare per le PMI) del largo consumo che, ad oggi, resta la più diffusa a livello nazionale. Tra gli utlizzatori di Euritmo è, poi, interessante notare una crescita delle tipologie di messaggi scambiati (con un trend che va oltre quelli di natura tecnico-commerciale).

In conclusione, i margini di crescita dell’EDI per contribuire alla digitalizzazione complessiva delle aziende sono molto elevati. Le stesse imprese richiedono, lato abilitatori, uno sforzo ulteriore per la più ampia diffusione dell'Edi a supporto delle relazioni commerciali e per questo, per esempio, GS1 Italy sta lavorando, oltre che ad un programma di formazione con focus sulle PMI, a tre progetti:

  • L'Edi nel Foodservice: un progetto pilota che coinvolge quattro fornitori e quattro distributori per lo scambio automatico dei dati relativi ai tre messaggi principali: ordine, risposta all’ordine e avviso di spedizione.
  • Il Solution partner program: un percorso di certificazione dei diversi provider sull’uso degli standard, tra cui l’EDI, per fare aderire al circuito Euritmo i provider EDI certificati che utilizzano gli standard globali e ampliare in questo modo la base dati per le prossime edizioni del Monitoraggio.
  • L’Edi nella logistica: un progetto per supportare l’utilizzo dell’EDI nei processi logistici, che si confermano il fulcro centrale per lo sviluppo dell’EDI nel largo consumo. Sono già stati attivati tavoli di discussione con le aziende per comprendere quali criticità stanno bloccando il coinvolgimento degli operatori logistici e come ottimizzare i messaggi EDI per l’attività logistica.

La grande sfida, a tutto campo, è cercare di migliorare le relazioni collaborative, facendo della tecnologia il loro migliore alleato.

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