Dagli scarti della pesca del gambero rosso si ricaverà l’astaxantina. Il pigmento (un carotenoide), conosciuto come uno dei più potenti antiossidanti, è prodotto da microalghe e si ritrova nei crostacei e pesci come il salmone. Potrà trovare impiego in diverse formulazioni e integratori, come già avviene. L’economia circolare è sempre più un obiettivo: trova supporto nelle istituzioni e nelle associazioni. La sostenibilità ambientale è, in particolare, un tema molto sensibile per la pesca. Basti ricordare che su circa 34mila specie conosciute, 2.300 sono in pericolo, in base alla Red List della Iucn (The International Union for Conservation of Nature).
L’idea innovativa è sviluppata da Rosso di Mazara. L’azienda, dal 1929, è specializzata nella pesca e commercializzazione del gambero rosso di Mazara del Vallo, di cui è leader in Italia ed Europa. Il fatturato annuo (compreso quello di Medina srl, la società di pesca), è di circa 5 milioni di euro. Il prodotto pescato nel Mar Mediterraneo viene surgelato già a bordo della motopesca a -50°C. Ed è senza uso di solfiti come conservanti. Un’eccellenza apprezzata dai migliori ristoranti. Delle 170 tonnellate di pescato annuo, circa 14 tonnellate sono teste di gamberi: finora materia prima di scarto.
“Quando si pesca con le reti, può capitare che il gambero si rompa: le code vengono vendute, mentre le teste, tra l’altro la parte più buona, sono rigettate in mare -fa sapere Nicola Giacalone, founder della società-. Nel gambero rosso c’è una grande quantità di astaxantina: tutto il carapace ne è ricco. Per ricavare questa sostanza, ho avviato una collaborazione con un’azienda tedesca, leader nella produzione di acidi grassi omega-3 per prodotti farmaceutici e nutraceutici. A loro mando le teste per l’estrazione (siamo certi di arrivare facilmente a 30 tonnellate). Come primi produttori in Europa del gambero rosso, intendiamo sfruttare questi preziosi composti naturali per ricavarne prodotti con formidabili proprietà terapeutiche”.
L’azienda si è messa in cerca di partner per sviluppare prodotti a base di questa molecola dall’altissimo potere antiossidante (sarebbe 6mila volte quello della vitamina C, 3mila volte del resveratrolo, oltre 500 della vitamina E e delle catechine del tè). Le sue proprietà vanno dall’azione antinfiammatoria, al rafforzamento del sistema immunitario, al contrasto al colesterolo alto, e alla degenerazione maculare senile. Interessa l’industria anche come fonte della colorazione rossa. Trial clinici hanno dimostrato che migliora l’acutezza visiva, la funzione mnemonica, le performance atletiche. La sua assunzione viene proposta nel trattamento di Alzheimer, Parkinson, ictus e per la prevenzione del cancro e la protezione della pelle dai raggi UV.
Sull’astaxantina ci sono molteplici interessi in chiave di alimento funzionale. A seguito di una ricerca durata dieci anni, l’azienda Cambridge Chocolate Technologies ha prodotto un cioccolato fondente anti-age (Esthechoc-Cambridge Beauty Chocolate) arricchito di astaxantina ed epicatechine (polifenoli del cacao). L’effetto, documentato scientificamente, del “primo nutricosmetic del mondo”, sarebbe quello di ringiovanire la pelle dopo sole tre settimane di consumo. Food e farmaceutica sono sempre più intrecciate. Il progetto di Rosso di Mazara sugli scarti della testa del gambero rosso segue quello già sviluppato con un’altra azienda europea. Attraverso un processo di liofilizzazione, viene preparato un particolare esaltatore di sapore, un “elisir”, commercializzato con il brand Message in the bottle. Distribuito da Jolanda de Colò, finisce per il 70% all’estero per l’alta ristorazione.