Le aziende con una cultura della parità sono (anche) le più innovative

I dipendenti (anche italiani) di queste società hanno infatti una mentalità tesa all’innovazione quasi sette volte superiore rispetto alle altre. A rivelarlo è uno studio globale di Accenture

La cultura delle pari opportunità sul luogo di lavoro rappresenta un efficace moltiplicatore di innovazione e crescita. Questa la principale evidenza emerse dalla ricerca di Accenture “Getting to Equal 2019”.

L’indagine, che ha coinvolto oltre 18.000 professionisti uomini e donne distribuiti in 27 Paesi (tra cui l’Italia) ha rilevato che nei dipendenti italiani l’esistenza di una mentalità tesa all’innovazione (volontà e capacità di innovare) è quasi sette volte superiore nelle società con una solida cultura della parità, dove ognuno è messo in condizione di progredire e crescere, rispetto alle società con minori pari opportunità.

 

La stragrande maggioranza dei dirigenti in tutto il mondo concorda sul fatto che un’innovazione costante sia essenziale per il successo: il 95% vede quest'ultima come un elemento di vitale importanza, al pari della competitività e dell’efficienza economica. La cultura della parità si conferma dunque come fattore determinante in tal senso.

Tra gli aspetti della cultura della parità che favoriscono una mentalità tesa all’innovazione, il più importante è la creazione di un ambiente abilitante che valorizzi le capacità necessarie all’avanzamento: più dell’80% dell’aumento della mentalità innovativa deriva infatti da questo fattore. Quest'ultimo si articola in sei elementi: motivazione, autonomia, risorse, ispirazione, collaborazione e sperimentazione.

Tra gli intervistati, di conseguenza, coloro che mostrano una mentalità più innovativa sono quelli che operano in un contesto culturale di pari opportunità senza distinzioni di genere, orientamento e identità sessuale, abilità, età ed etnia. Per esempio, laddove vi è una solida cultura della parità, ben il 46% dei dipendenti italiani dichiara che nulla impedisce loro di innovare, a fronte del 4% delle culture con una minore propensione alle pari opportunità.

Uno scenario che fa riflettere e chiama le aziende a colmare il notevole divario che la ricerca evidenzia tra i dirigenti di alto livello e i dipendenti. Mentre il 76% dei dirigenti a livello globale ha infatti dichiarato di offrire ai propri dipendenti la possibilità di innovare, solo il 42% dei dipendenti si mostra d’accordo. Nel motivare i dipendenti ad innovare, ad esempio, i dirigenti sembrano sopravvalutare gli incentivi finanziari e sottostimare l’elemento dello “scopo”. In una cultura che promuove la parità, tra i fattori determinanti per lo sviluppo di una mentalità innovativa spiccano invece: la garanzia di una formazione di competenze rilevanti, un’organizzazione del lavoro flessibile e il rispetto per l’equilibrio tra vita privata e professionale.

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