Le imprese a minor visibilità hanno caratteristiche competitive comuni

Pasta - L’industria

1. L’efficienza produttiva è fondamentale elemento di posizionamento

2. Attività di brand in nicchia oppure disponibilità da co-packer per la Gda

Il mercato della pasta di semola
è molto grande e, anche
a fronte di fatturati e volumi
consistenti, ci sono
molte imprese che hanno
poca visibilità e fanno fatica
a costruire una forza di marca.
Queste imprese hanno
generalmente almeno tre
caratteristiche in comune:
competitività di costo:
per competere con Barilla
e con le marche che sono
riuscite a costruire un
brand, in un mercato così
concorrenziale, hanno dovuto
diventare molto efficienti
per poter competere
con la leva del prezzo;

co-packer per store
brand
in Italia e all’estero:
buoni standard qualitativi
e competitività hanno
permesso di diventare
fornitori ideali per gli store
brand delle grandi insegne
nazionali estere;

export: i livelli concorrenziali
sono più bassi sui
mercati esteri che nel nostro
paese. Per fortuna il mercato della pasta si sta
sviluppando a livello mondiale
per cui lo spazio è
molto grande;

mercato locale: gran parte
di queste aziende ha comunque
un’area geografica
di competenza, non necessariamente
vicino
all’impianto produttivo,
in cui sono riuscite nel
tempo a costruire un forte
rapporto di fedeltà con il
consumatore e con il trade
locale.
Tra queste alcune sono riuscite
anche a costruire dei
brand con posizionamenti
forti anche se di nicchia. È il
caso del gruppo De Matteis
che opera con la marca Baronia
nell’area del top di gamma,
specie con formati speciali,
e contemporaneamente
produce per molte catene
italiane (Carrefour, Consilia,
Pam Panorama) ed estere.
Il gruppo Liguori di Gragnano
ha capacità produttive
molto alte e produce anche
paste di qualità elevata
con trafila al bronzo.
Oltre al marchio Liguori
compete con una gamma
elevata di marche ognuna
con un posizionamento specifico
(D’Apuzzo, Grania,
Monsurrò, Vesuvio) e produce
per conto di Decò, Coop
Fior Fiore, Dico e catene straniere.
Con i propri marchi
esporta in tutti i paesi europei
nonché in Giappone registrando
una continua crescita.
L’impresa ha impianti
con trafile sia in teflon sia
in bronzo per poter soddisfare
qualunque richiesta.

I contenuti dell'articolo

  • Berruto: dalla fusione di Arrighi e Italpasta
  • Fabianelli: ci prova su tre fronti di marca
  • Rummo: spinge il brand con lenta lavorazione
  • Annoni : in prima linea con i pizzoccheri
  • Dallari, lo specialista della pasta all’uovo

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