Le imprese preferiscono assumere chi conoscono

Mercato del lavoro – Conoscenza diretta, segnalazioni e curriculum sono i canali preferiti da quasi l'80% delle aziende italiane. Con la crisi diventa più importante il concetto di fiducia

L'assunzione di nuovo personale non è mai un'operazione banale, nemmeno nei periodi di vacche grasse in cui la produzione gira a pieno ritmo e le vendite quasi si fanno da sole. In periodi di crisi strutturale e prolungata, tuttavia, l'operazione si fa ancora più delicata.
In un momento come quello attuale, per cautelarsi maggiormente, le fortunate imprese italiane che si trovano nella condizione di dover assumere preferiscono ricorrere a mezzi consolidati e tradizionali (peraltro molto italici), basati fiducia, piuttosto che sfruttare intermediari professionali e mezzi d'informazione.

Prevalgono i canali informali
Dunque, per il 38,7% delle imprese del settore privato con almeno un dipendente, intervistate nell'ambito dell'indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, il canale preferito per assumere nuovo personale nel 2009 è, più che in passato (+3,5% sul 2008), la conoscenza diretta del candidato, magari perché già “testato” durante precedenti rapporti lavorativi (come stage o tirocini, che si rivelano dunque molto importanti per l'ingresso nel mondo del lavoro) oppure comunque segnalato da conoscenti. In particolare tra le aziende con meno di 10 dipendenti la conoscenza di prima mano è il canale di assunzione più diffuso (41,2% degli intervistati), ma anche tra le aziende con 10-49 dipendenti il mezzo è il più utilizzato (35,4%).
Se questo dato non stupisce più di tanto, è invece significativo che questa tendenza sia in forte aumento nel 2009 (il 19,1%, 4,2 punti percentuali in più rispetto al 2008) anche nella fascia di aziende un po' più grandi, con u numero di dipendenti tra 50 e 249. La conoscenza diretta è, infine, il canale di assunzione di gran lunga preferito al sud (48%).

La seconda modalità di selezione preferita degli imprenditori, dopo la conoscenza diretta, sono le banche dati o i curricula, canale scelto come principale dal 24,7% delle imprese: una percentuale significativa che, secondo Unioncamere, dimostra come un buon curriculum vitae, soprattutto se ben scritto, possa aprire ai giovani la strada per il lavoro nel settore privato. Tra l'altro, il curriculum è senza dubbio la prima fonte di ricerca di personale per circa il 50% delle aziende con più di 50 dipendenti.
Tra i canali di assunzione informali, infine, il passaparola, cioè la segnalazione da parte di conoscenti, clienti o fornitori, è utilizzato in generale dal 15,1% delle imprese intervistate, in particolare da quelle più piccole, anche se con una preferenza leggermente inferiore rispetto allo scorso anno.
La somma di queste tre categorie, segnala l'indagine di Unioncamere, fa capire come oltre il 78,5% delle imprese si basi attualmente per assumere su canali informali: una conoscenza diretta o comunque poco “mediata” oppure le presentazioni efficaci dei candidati.

Decisamente meno utilizzati risultano i canali di selezione formali come centri per l'impiego, società specializzate in lavoro temporaneo, società di selezione e associazioni di categoria: nel complesso, questi mezzi sono sfruttati solo dall'11% delle imprese. I centri per l'impiego pubblici, in particolare, soddisfano una quota sempre pià ridotta della domanda di lavoro (4,4%, in calo dell'1,2%), mentre sul versante privato le società specializzate di recruiting operano su target specifici e sulla ricerca di alto profilo.
Aggiungendo gli annunci sulla stampa e Internet (che comunque rispetto al 2008 sono più utilizzati), il ricorso a risorse esterne supera di poco il 20%, percentuale che diventa molto più consistente solo nel caso di aziende medio-grandi del Nord.

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