Le insegne vincenti dell’estate 2021: Esselunga, Conad e Coop sul podio

Seguiti da Eurospin e Lidl. Questi i risultati dello studio Rpi di Dunnhumby Italia. Prezzo, qualità, vicinanza e premi i top elementi competitivi

Prezzo, qualità, vicinanza e premi: questi i 4 asset vincenti per il mondo del retail. A individuarli è stata la seconda edizione dell’Italian Grocery Retailer Preference Index (RPI) di Dunnhumby, che ha ricercato i fattori determinanti le preferenze dei consumatori rispetto all’offerta del mercato italiano attraverso i feedback di 10mila persone.

La ricerca ha anche classificato i diversi player in base ai riscontri ricevuti e, non a caso, chi ha potenziato queste leve risulta aver avuto prestazioni migliori rispetto ai competitor. Esselunga è risultata l’insegna con il miglior punteggio complessivo e top performer in quasi tutti i “fattori” delle preferenze sopraenunciati. Seguono nel ranking complessivo Conad, Coop, Eurospin e Lidl. Le posizioni riconfermano i risultati del 2020.

Come si legge nel report, "il 2021 si pone come anno bifronte: se da un lato osserviamo un consumatore, ancora reduce dall’esperienza Covid, che ricerca e premia un legame emotivo basato sulla fiducia verso l’insegna; dall’altro, invece, ritorna forte un bisogno di varietà, senza dimenticare la percezione di prezzo, che mostra la timida voglia di ricominciare ad esplorare, variare e provare novità".

Guardando nello specifico proprio il coinvolgimento emotivo, Esselunga conferma il primo posto della classifica, mentre per gli altri retailer si rilevano alcuni cambiamenti. Coop passa al secondo posto (dal terzo nel 2020), mentre Mercatò (new entry) si colloca in terza posizione. In particolare, Coop è l’unico retailer, ad eccezione di Esselunga, a raggiungere il primo posto rispetto all'affermazione: “Credo che il retailer si preoccupi delle stesse cose a cui io tengo”.

Da notare, inoltre, che tutti i fattori considerati dallo studio hanno un impatto sul luogo in cui le persone scelgono di fare acquisti. Alcune sotto-caratteristiche, tuttavia, contano più di altre. Ad esempio, la varietà dei prodotti ha circa quattro volte più influenza della relazione nell’Rpi di quest’anno. Un dato che ribadisce l'importanza di offrire un valore aggiunto nella scelta dell'assortimento come spinta positiva all'esperienza di spesa in negozio, che ha invece importanti barriere che ne ostacolano la piacevolezza, come rilevato dai dati Everli.

Si registra infine, nel complesso, un calo nel numero di persone che ritengono che il prezzo "dei prodotti alimentari sia aumentato, scendendo dal 45% al 31% nello stesso periodo". Aumenta, parallelamente, la fiducia nello stato delle finanze personali, mentre scende, come prevedibile, l'indice di preoccupazione per le conseguenze derivanti dalla pandemia. Anche in questo caso, si tratta di evidenze che non possiamo non ricollegare al discorso portato avanti nell'ambito del Marketing & Retail Summit 2021 sul rischio di aumento dei prezzi al consumo derivante da aumenti di listino "non giustificati da parte di tutta l'industria" (Francesco Pugliese, Ad Conad).

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome