Lo dicono i dati, ma si tratta di un cambiamento collettivo che non è difficile percepire in prima persona: la pandemia, più o meno direttamente, è stata un momento di nuove congiunzioni e fratture su tutti i fronti. Basti pensare a questo diffuso desiderio di cambiare lavoro e modo di lavorare, di riportare casa e famiglia al centro dei consumi grazie anche alla digital life, di pensare alla sostenibilità e alla salute.
Parliamo di trasformazioni durature? In alcuni casi è difficile dirlo, in altri, come sul fronte della digitalizzazione, sembra impossibile tornare indietro. Guardando tuttavia al sentiment degli italiani per il prossimo futuro, emergono priorità e preoccupazioni importanti, che fanno da bussola dei consumi e non solo. A indagarle è lo studio globale “Consumer Outlook 2022” di NielsenIQ, del quale vi riportiamo i risultati salienti a seguire, unitamente a quelli del report “The Green Response Survey 2021” di Essity.
Innanzitutto, il 90% degli italiani dichiara di aver rivalutato le proprie priorità rispetto al periodo precedente alla pandemia. La salute e il benessere rimangono la preoccupazione principale per i consumatori nel 2022, con il 65% che vede la salute mentale sempre più importante, seguita dal benessere fisico (63%) e dalla gestione dello stress (60%). Anche nei prossimi 12 mesi, si riconferma centrale il ruolo della casa nella quotidianità delle famiglie italiane, sia grazie al proseguimento dello smart working per molte attività lavorative, sia per la crescita del home entertainment.
Lato preoccupazioni, quella per il Covid resta viva, ma prende piede l'ansia economica. Molti italiani prevedono infatti che nei prossimi 12 mesi il Covid-19 sarà ancora un fattore determinante nella loro quotidianità, con il 60% crede che l'Italia non sarà libera da contagi e restrizioni fino a dopo il 2023. Nel frattempo, il 24% ha subito una perdita di lavoro o di reddito a causa della pandemia e tutti devono fronteggiare inflazione e caro bollette, che li porterà a spendere di più per utenze e acquisti alimentari. Di conseguenza, i consumatori credono che spenderanno meno per pasti (51%), intrattenimento (49%) fuori casa e vacanze all’estero (39%). Nel complesso, insomma, gli italiani si stanno preparando a un futuro di maggiori incertezze nel 2022, con il risparmio per gli imprevisti (57%) e la sicurezza finanziaria (55%) che sono rispettivamente la quarta e la quinta preoccupazione più importante (ma altre indagini mettono la preoccupazione economica prima del Covid).
Non stupisce dunque che, in questo contesto, il mondo della gdo concentri tutti i propri sforzi sul blocco dei prezzi a scaffale, in particolare per alcune categorie, mentre continua parallelamente l'impegno lato sostenibilità (si vedano sul tema i recenti esempi di Conad e Carrefour). E proprio questo tema, secondo i dati Essity, è entrato in pianta stabile tra i buoni propositi degli italiani, che nel 66% dei casi dichiarano di condurre uno stile di vita più green da inizio pandemia. Il 70% crede che i comportamenti più rispettosi per l'ambiente possano rallentare il riscaldamento globale e in generale si presta più attenzione ad aspetti come il packaging dei prodotti e la possibilità di riciclare questi ultimi. C'è anche una fetta di popolazione che è disposta a spendere di più per referenze sostenibili, dato che ovviamente si scontra con quanto sopra, ovvero con la necessità per una parte più ingente della stessa di tagliare le spese.
Ciò nonostante, la sostenibilità sta entrando nella coscienza collettiva non solo come concetto di "compare meglio" ma anche di "consumare meno" (scartare meno, acquistare meno, far durare di più) per abbracciare una nuova economia circolare e abbandonare l'usa e getta. In questa interpretazione, la sostenibilità nobilita il risparmio, diventando una faccia della stessa medaglia che spinge ulteriormente il consumatore a impegnarsi sul tema. Un binomio vincente e da non sottovalutare, soprattutto lato comunicazione e marketing.