Il 2020 è un anno stato talmente anomalo che perfino il dizionario di Oxford ha gettato la spugna nel cercare la tradizionale parola univoca per descriverlo. E mentre il vaccino per il Covid apre alla luce in fondo al tunnel, lo sguardo al 2021 resta comunque cauto e con previsioni di ripresa lenta (a fine articolo un focus sulla gdo).
A tracciare un quadro dettagliato per il prossimo futuro sono il sondaggio “2021, l’anno che verrà” svolto in collaborazione Coop-Nomisma e l’indagine “2021 Restart. Il nuovo inizio per l’Italia e gli italiani” rivolta alla community del sito di italiani.coop.
Secondo il report, a fronte di una ripresa economica che si allontana (per il 33% dei manager intervistati scivola addirittura al 2025 e oltre) i "mantra" che descrivono il sentiment degli italiani per l'anno agli albori sono speranza e cambiamento. Espressioni che trovano riscontro nel fatto che il 70% degli italiani sarebbe pronto a vaccinarsi, mentre il 20% che nutre qualche dubbio in proposito probabilmente alla fine propenderà per farlo (i cosiddetti no-vax sarebbero quindi 1 su 10 circa).
Le nuove priorità e lifestyle degli italiani: salute, sostenibilità, digitale
Interessante notare come più della metà del campione coinvolto (il 53%) sostenga, a seguito dell'esperienza con la pandemia, di voler rivedere le priorità della propria esistenza, il tutto in un contesto di crescente sfiducia verso figure come politici, giornalisti e religiosi. Si parte da una maggiore attenzione a sé stessi (7 su 10 danno maggiore importanza al proprio benessere fisico e psicologico rispetto al periodo pre-Covid), per passare alla dimensione degli affetti più veri (4 su 10 intendono trascorrere più tempo con la propria famiglia), fino ad arrivare alla consapevolezza di poter contribuire nel proprio piccolo alle sfide globali: 7 su 10 prenderanno decisioni in base all’impatto che le stesse produrranno sull’ambiente.
Le intenzioni degli italiani si orientano quindi a stili di vita più salutari (il 46% del campione si sposterà quotidianamente a piedi, il 42% farà attività fisica, il 20% frequenterà spa e centri benessere), comportamenti improntati a una maggiore sobrietà (per la prima volta il 35% acquisterà abiti facendo attenzione alla loro sostenibilità, il 23% aiuterà nelle faccende domestiche), attenzione alle persone più fragili (il 28% dedicherà più tempo a parenti anziani non autosufficienti, il 26% ai propri figli) e sperimentazione delle opportunità digitali che migliorano la vita (streaming, e-banking,…). Per tanti italiani la pandemia (e le difficoltà economiche) faranno ancora della casa il luogo privilegiato della quotidianità, mentre oltre 4 italiani su 10 -regole permettendo- dichiarano che nei prossimi 12 mesi viaggeranno più spesso e torneranno a una maggiore socialità.
Le scelte in ambito food
Nel 2021 il 71% del campione dichiara che dedicherà al cibo lo stesso budget, mentre un 15% intende risparmiare. Continua quindi l’onda lunga del ritorno ai fornelli con acquisto di più ingredienti di base per cucinare in casa (e risparmiare). Secondo gli executive della filiera alimentare gli acquisti si concentreranno maggiormente sugli alimenti con materie prime italiane e naturali/sostenibili (rispettivamente il 53% e il 48% del campione ritiene che queste categorie registreranno le migliori performance rispetto all’anno precedente) oltre che con ingredienti freschi (in crescita per il 52%). Il concetto di prodotto sostenibile si farà più articolato e al generico rispetto dell’ambiente si affiancano il concetto di produzione locale o legata al territorio (il 50% abbina questo tema alla sostenibilità) nonché di filiera controllata (49%). Compare anche il principio della giusta remunerazione per i vari attori che la compongono (47%).
Previsioni negative per le vendite 2021 della gdo
Con l'accelerazione natalizia le vendite 2020 della rete fisica della gdo hanno chiuso a un +4,2% sull’anno precedente. Un dato che sale oltre il +5% considerando anche il canale eCommerce e il suo incremento a tripla cifra (si sfiora il +140%). Anche nello scenario 2021 i punti più critici, stando ai manager della filiera alimentare, saranno soprattutto la minaccia della crisi economica e dei suoi effetti negativi sulla domanda finale (il 27% prevede un calo negli acquisti di prodotti alimentari o del largo consumo. Con il graduale esaurirsi della emergenza sanitaria si attende una flessione del fatturato della rete fisica della grande distribuzione del 2,6% (-1,6% se si considera anche l’eCommerce). Andamento in controtendenza nella rete fisica solo per discount (+1,8%) e specialisti drug (+2,9%), mentre a livello geografico sarà in maggiore difficoltà il Sud. Tornando all'eCommerce, la visione è ambivalente. Per i top manager alimentari il tema costituisce infatti contemporaneamente una minaccia (per il 60%) ed un'opportunità (40%). Un canale che si prevede in forte crescita anche il prossimo anno (+62% la stima Nielsen di incremento delle vendite online 2021) con relativa occasione di offrire un migliore servizio ai consumatori, ma allo stesso tempo anche il rischio di cannibalizzare la rete fisica ed aggiungere ulteriori costi.