Le startup innovative crescono: i numeri in Italia

Alla fine del 2° trimestre 2018 sono salite a 9.396, un aumento del 5,9% solo rispetto a fine marzo. Il 71,7% di startup fornisce servizi alle imprese. Al primo posto in termini numerici la provincia di Milano, seguita da quella di Roma. Un ecosistema che genera valore

Italia e startup innovative: a che punto siamo? A fornire un quadro dettagliato e aggiornato alla fine del secondo trimestre 2018 è il report nazionale delle Camere di Commercio, che rispetto a fine marzo dello stesso anno rileva un aumento di 499 unità (+5,9%) per un totale di 9.396 startup innovative iscritte al Registro delle imprese nel nostro Paese.

Anche il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup ha continuato a crescere negli ultimi tre mesi, raggiungendo quota 521,6 milioni di euro (+5% sul trimestre precedente), in media 55.523 euro a impresa.

Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 71,7% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 32,9%; attività di R&S, 13%; attività dei servizi d’informazione, 9,2%), il 18,8% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,4%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,1%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,8%), mentre il 4% opera nel commercio.

In alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali è particolarmente rilevante. È una startup innovativa il 7,6% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 4,7%. In alcuni settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007, la presenza di imprese innovative è particolarmente elevata: è una startup innovativa il 33,3% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer), il 32,9% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e addirittura il 66,1% di quelle con codice M 72 (ricerca e sviluppo).

Startup e donne
Guardando alla composizione delle compagini sociali, le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.278, il 13,6% del totale, incidenza nettamente inferiore rispetto al 22,4% riscontrato se si prende in esame l’universo delle neo-società di
capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 4.049, il 43,1% del totale: quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (47,7%).

Startup e giovani
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.861, il 19,8% del totale. Si tratta di un dato di circa tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative. Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: 44,8% per le startup (4.214 in tutto), 35,2% per le altre imprese.

Startup e territori
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 2.286, pari al 24,3% del totale nazionale. Seguono il Lazio, che prosegue la sua rapida crescita e ormai sfiora quota mille (980; 10,4%), e l’Emilia-Romagna, che supera la soglia delle 900 startup (906, 9,6% del totale nazionale). Al quarto posto rimane il Veneto con 843 (9%), seguito dalla Campania, prima regione del Mezzogiorno con 695 (7,4%). Da segnalare poi come la Sicilia, con 498 startup, abbia ora sopravanzato il Piemonte raggiungendo la sesta posizione della graduatoria. In coda figurano la Basilicata con 90, il Molise con 46, e la Valle d’Aosta con 20 startup innovative.

Passando alle province, Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: a fine giugno 2018 queste erano ben 1.598. Tale dato rappresenta il 17% del totale nazionale, incidenza peraltro in crescita rispetto alle scorse edizioni del report. Al secondo posto si consolida Roma, con 867 (9,2%), seguita da Torino, con 329 (3,5%), e da Napoli, poco distante con 313 (3,3%). La top-10 è completata da Bologna, Padova, Bari, Salerno, Bergamo e Verona.

Startup e occupazione
Le startup innovative impiegavano a fine marzo 12.739 persone, ben 1.358 in più rispetto a dicembre 2017 (+12,5%). Alla fine del secondo trimestre 2018 sono 39.325 i soci delle 9.246 unità innovative registrate per cui è disponibile tale dato, 3.099 in più rispetto al trimestre precedente (+9%).

Startup e risultati economici
Da premettere che dati di bilancio attualmente disponibili, relativi al 2016, riguardano solo poco più della metà delle iscritte (50,9%). Tra queste il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2016 risulta pari a circa 143mila euro, dato in calo (6.300 euro in meno, -4,1%) rispetto alla media rilevata nel trimestre precedente. Il reddito operativo complessivo fatto registrare nel 2016 è negativo per circa 80,7 milioni di euro: la differenza con la precedente rilevazione è di circa 7 milioni (-88 milioni).

Nel 2016 permane tra le startup innovative una maggioranza di società in perdita: 56,6%, contro la restante parte (43,4%) che segnala un utile di esercizio (dato invariato rispetto alla precedente rilevazione). Come fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le società non innovative, comunque pari al 34,3%. Gli indicatori di redditività Rei e Roe delle startup innovative registrano valori negativi; se però ci riferisce soltanto a quelle in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli fatti riportare dalle altre società di capitali (Roi: 0,11 contro 0,06; Roe: 0,24 contro 0,15).

Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 22 centesimi di valore aggiunto (1 cent in più rispetto a marzo scorso), un dato inferiore rispetto a quello delle altre società (26 centesimi). Ancora una volta, limitandosi alle imprese in utile, le startup generano per contro più valore aggiunto sul valore totale della produzione rispetto alle società di capitali: 35 centesimi contro 28.

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