L’eCommerce di food e grocery in Italia è dinamico ma marginale

Un settore trainato dal food delivery e dall’alimentare in cui l’healt&care è ancora allo stato embrionale. Ma i tassi di crescita sono a due cifre
Se i numeri relativi sono molto interessanti (crescita del +39% nel 2019 rispetto al 2018), quelli assoluti mettono subito le cose in chiaro: i poco più di 1,6 miliardi di euro generati nel 2019 dall’online di food e grocery, non sono che il 5% del totale eCommerce. Il quale è circa il 7% del retail complessivo. Questi i risultati derivati dall’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano. Il dato più significativo è quello che indica la penetrazione dell’online nel Food&Grocery all’’1,1% del totale acquisti retail, con un raddoppio in circa due anni (0,6% nel 2017).
La penetrazione dell'online sui consumi totali (online + offline) - Fonte Osservatori Politecnico di Milano

L’89% di tutto il mercato online di food & grocery, pari a 1,4 miliardi di euro, è generato dall’alimentare; il residuale 11% (pari a 170 milioni) è da assegnare all’health&care. Il food delivery vale 566 milioni di euro e marca una crescita rispetto al 2018 del 56% con il grocery alimentare che segue a 476 milioni di euro per una crescita del 45%. L’enogastronomia, infine, totalizza 383 milioni (+24%).

La domanda eCommerce nel Food Delivery - Fonte Osservatori Politecnico di Milano
Secondo Valentina Pontiggia, rirettore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - Politecnico di Milano: “I numerosi progetti, avviati e consolidati negli ultimi anni, hanno potenziato un’offerta online fino a qualche tempo fa piuttosto limitata, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Oggi poco più di due terzi degli italiani (68,5%, era il 64% due anni fa) possono fare online la spesa da supermercato, ma con un livello di servizio non sempre adeguato alle aspettative, e quasi la metà degli abitanti (47%, era il 31% nel 2017) è coperta potenzialmente dal servizio di consegna a domicilio di cibo pronto. L’attivazione di un’iniziativa eCommerce rappresenta solo l’inizio di un processo lungo e difficile di integrazione tra canali che richiede scelte orientate al lungo periodo, continui investimenti (in tecnologia e non solo) e sviluppo di competenze. Solo così è possibile superare i connotati ancora sperimentali di molte iniziative, garantire una copertura territoriale sempre più estesa e offrire un livello di servizio idoneo. Ed è proprio nello sviluppo di questo settore - il primo nel paniere degli acquisti degli italiani - che si gioca il futuro dell’eCommerce nel nostro Paese.”

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