L’era dell’Headless Commerce per la piena omnicanalità

Il futuro dell’eCommerce è nell’omnicanalità, grazie ad architetture digitali più indipendenti e flessibili per favorire la customer centricity

L’acronimo inglese PEBKAC, ovvero "Problem Exists Between Keyboard And Chair" ("Il problema sta fra tastiera e sedia") viene ironicamente utilizzato in ambito informatico, specialmente dagli addetti del supporto tecnico, per indicare che un apparente malfunzionamento del software o dell'hardware è in realtà dovuto all'inesperienza dell'utente. Ecco, questo rappresenta una delle situazioni di frustrazione nel customer journey che – sia lato clienti, sia lato gestori – ci si trova spesso a dover affrontare, quando un sistema rigido e poco user friendly non fa tesoro delle necessità e aspettative degli utilizzatori in termini di richieste di ottimizzazione che banalmente rimangono inascoltate.

Nei processi di vendita online, il tradizionale schema di ogni eCommerce che vede Front-end e Back-end come facce di una stessa medaglia – a fronte dell’avanzamento e della trasformazione digitale in corso – palesa i suoi limiti proprio per le grandi potenzialità di una tipologia di architettura digitale. In questo frangente, s’inserisce la portata innovativa dell’Headless Commerce, questo commercio “senza capo/testa”, che si basa sull’idea di separare la parte logica o amministrativa di un eCommerce, dalla parte più visibile al cliente (l’equivalente della vetrina). Di fatti, in un Headless commerce, il Front-end e il Back-end sono separati, permettendo di aggiornare la parte visibile dell’eCommerce senza dover per forza apportare modifiche alla parte amministrativa. E ciò permette di collegare più Front-end allo stesso Back-end, in modo tale da non limitare il design e l’aspetto visivo in nessuno dei dispositivi o dei canali offerti da un eCommerce, come il sito web, un’app mobile, un profilo su qualsiasi social network ecc. Si tratta, in pratica, della realizzazione più completa e profonda del concetto di omnicanalità.

© BigCommerce (2022)

Appare evidente la maggiore flessibilità dell’architettura, che nel presidiare con più puntualità i diversi canali, permette una raccolta dati maggiore, che si traduce in una possibile maggiore personalizzazione, con i suoi spill over positivi sull’esperienza del cliente.

Questo “slegamento” di Front- e Back-end (che in realtà riscrivono la loro complementarietà grazie al ricorso ad API sempre più funzionali, ma che permettono indipendenza) sposta il fulcro della gestione dell’eCommerce dalla configurazione dei singoli canali, all’interpretazione e conoscenza dei bisogni e desiderata che vengono dai clienti.

Ne discendono interessanti prospettive in termini di nuova interfaccia con CRM, di marketing automation, maggiore adattabilità alle richieste del mercato e apertura a una più facile internazionalizzazione.

A tal proposito, secondo quanto riporta Irene Rossetto, Country Lead di BigCommerce, entro il 2023, le organizzazioni che hanno adottato un approccio Headless componibile supereranno la concorrenza dell’80% nella velocità di implementazione di nuove funzionalità.

L’Headless Commerce rientra anche nella top 10 dei dieci trend individuati da Payplug, azienda specializzata in soluzioni di pagamento smart, per il 2023. Nel report dedicato di Payplug, l’Headless Commerce, scelto dal 13% delle imprese italiane (dato PoliMi 2022), si accompagna a tant’altri trend che meriterebbero approfondimento a parte (dal ruolo della realtà aumentata, al Social Listening, alla tariffazione dinamica/ Dynamic Pricing attuabile grazie all’AI, ecc.) e incorpora una nuovo modo di pensare alla vendita online. Come si legge sempre in un’esemplificazione presente nel report PayPlug, l’Headless Commerce permette, se un utente scopre un prodotto su uno dei profili social dell’esercente, l’acquisto direttamente su quella piattaforma senza dover uscire per entrare nel sito web. Al contempo, l’esercente non dovrà aggiornare tutti i canali ma questi saranno tutti aggiornati contemporaneamente perché avranno come unico riferimento il catalogo dei prodotti e i metadati presenti nel Back-end.

Il vecchio adagio "Meet the customers where they are” sembra trovare con l'Headless Commerce un effettivo nuovo alleato.

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