Liberalizzazioni: Italia ancora bassa nella classifica Ue

L’indice 2015 dell’Istituto Bruno Leoni ci assegna il 13° posto su 27 Paesi, in coda se consideriamo l’Unione a 15, con un punteggio del 67%. Male soprattutto fronte fiscale e rete distributiva.

Incremento di un punto rispetto allo scorso anno per l’Italia, che nell'Indice delle liberalizzazioni 2015 dell'Istituto Bruno Leoni (Ibl) ottiene un 67%. Nel complesso restiamo tuttavia in una situazione di stallo poco soddisfacente, collocandoci in 13° posizione, ovvero a metà della classifica dei 27 Paesi Ue, sul fondo se consideriamo l’Unione a 15. Lo stacco con il numero uno Regno Unito, che totalizza un punteggio del 95%, è considerevole.

carburanti benzinaNello specifico, risultiamo ultimi nel settore carburanti, scendendo al 40% rispetto al 57% 2014, a causa dell'aumentato peso percentuale delle accise, mentre la componente price risulta in miglioramento. Un dato che secondo il rapporto suggerisce che le dinamiche competitive sono efficaci per quanto attiene il confronto tra i diversi operatori, così come per quanto riguarda la pompe colorate e bianche.

Come sottolinea l’Ibl, invece, ci distinguiamo per una performance decisamente scarsa sul fronte fiscale, e pessima in quanto a modernizzazione della rete distributiva. Quest’ultimo caso è riconducibile ai costi di aggiustamento e "in particolare alle norme in materia di terzo carburante”.

elettricità_energia_lampadinaPer quanto riguarda elettricità e gas, entrambi i comparti scontano ancora “l'eccessivo peso del settore pubblico e la presenza dei meccanismi di maggior tutela nel retail” (di cui peraltro il Ddl Concorrenza prevede il superamento dal 2018). Il mercato elettrico ci vede in particolare occupare il 10° posto con il 79% del punteggio, una caduta di tre posizioni rispetto allo scorso anno.

Scivolone in 14° posizione anche per il settore gas, dove il nostro Paese scende dall’essere il numero 8 con un calo al 58%, spiegato innanzitutto mancato completamento del processo di privatizzazione nel segmento della produzione e importazione di gas naturale.

“Sono positivi alcuni timidi miglioramenti, e anche i tentativi in corso col Ddl Concorrenza, ma per ora si tratta ancora di iniziative troppo poco sistematiche e non sempre abbastanza coraggiose. Le liberalizzazioni sono l'unico vero strumento di cui il Governo dispone per rilanciare l'economia e contemporaneamente alleviare le condizioni delle fasce sociali più basse: è incomprensibile che non siano in testa all’agenda dell’esecutivo”, ribadisce Serena Sileoni, vicedirettore generale di Ibl.

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