Linkontro 2017: cambia il modello dello shopping

Non parliamo più di un momento d'acquisto frutto di un percorso lineare, ma della necessità di rispondere istantaneamente al bisogno

Il valore del fatturato di Amazon dal 2010 al 2016 è passato da 34 miliardi di dollari a 136 miliardi. Un numero che non solo qualifica un innegabile successo anche in termini di profittabilità, ma che deriva anche da un sintetico elemento di fondo applicato con concretezza, ovvero: “vicinanza al cliente”. Così Giuliano Noci, ordinario di strategia & marketing al Politecnico Milano, apre a Linkontro 2017 la discussione su quello che è un innegabile e nuovo processo d’acquisto. Se il colosso di Seattle è riuscito a mettere a segno risultati simili, infatti, è perché è riuscito a cogliere appieno l’evoluzione del modello di shopping, privilegiando il bisogno istantaneo al canonico processo d'acquisto a tre fasi, ormai non più valido. Si pensi al Dash Button o al dispositivo Alexa.

Non abbiamo più a che fare con un percorso lineare che porta a un momento di spesa definito

Con la complicità del mobile e non solo, dunque, "non possiamo più collocare lo shopping a livello sequenziale e non possiamo più controllarlo con i meccanismi tradizionali”, sottolinea Noci. Questo scenario spinge con forza a rivedere il ruolo del punto di vendita fisico, ad ampliare i punti di contatto e a rendere la proposta istantanea alla manifestazione dell’esigenza da parte del cliente, possibilmente anticipandola.

Lo shopping non è più un’attività discreta, ma diventa a tutti gli effetti un'ambient activity, qualcosa che si può realizzare in qualunque momento di vita degli individui

In un contesto di questo tipo, dunque, "sembrerebbe facile lavorare spingendo sulla promozione, ma come tutti sappiamo non è vantaggioso, quindi dobbiamo lavorare sulla logica di vicinanza al cliente”.

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