Linkontro 2017: “Proiezioni positive per le imprese italiane”

Cosa succederà ai bilanci aziendali? Con Pil e inflazione all’1%, i fatturati saliranno mediamente del 2% in valore. Secondo il Professor Francesco Daveri il futuro è in crescita

“Possiamo star tranquilli. L’economia va. Nonostante tutto”. L’incipit dell’intervento di Francesco Daveri, professore ordinario di Politica economica presso l’Università Cattolica di Piacenza, a Linkontro 2017 lascia ben sperare.

Dalla politica è arrivata tanta “effervescenza”: la Brexit, la vittoria di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, il No al referendum in Italia, il rischio della vittoria del Front Nationale in Francia. “Eppure – chiosa Daveri – le economie e le Borse hanno tirato dritto”. Le previsioni del Fondo monetario non indicano catastrofi, ma stabilità e crescita. “Non c’è stato uno sconquasso dalla situazione del Regno Unito – spiega – è vero anche che non è ancora operativa la Brexit, ma le aziende solitamente si preparano prima e i segnali fin qui registrati sono confortanti”.

Anche i dati e le proiezioni per il 2017 mostrano segnali più che positivi. L’Eurozona prevede una crescita dell’1,7%, mentre in Italia Governo e Ocse ipotizzano una crescita del Pil dell’1%. Anche l’inflazione si attesta sulla stessa percentuale. Il Governo, nel documento di Economia e finanza di aprile 2017 vede, infatti, una crescita dell’1% con il deficit in calo verso lo zero. Secondo le previsioni dovrebbe diminuire anche il rapporto debito-Pil. Se ci spingiamo al di là del continente europeo, vediamo una crescita in Cina del 6,7% del Pil.
L’ottimismo della Borsa americana, dopo la vittoria di Trump, ha portato il Dow Jones a 21.000, al di sopra dei trend degli ultimi sette anni. “Questo andamento – aggiunge Daveri – ha trascinato le Borse di tutto il mondo. Anche quella italiana”.

Uno scenario congeniale sembrerebbe. C’è un però. “Si è invertita la forbice prezzi/salari – sottolinea il docente –. Negli anni scorsi era in favore dei salari, ma a partire dal dicembre 2016 la situazione si è modificata. Questo andamento continuerà nel 2017 – assicura Daveri –. Questo vuol dire che ci saranno conseguenze. Sarebbe bene che il Governo non aumentasse l’Iva”.

Per completare il quadro economico italiano Daveri sottolinea la diminuzione degli investimenti da parte delle aziende e l’aumento dell’export e dell’import. “Il boom delle esportazioni è stato registrato nei Paesi europei ma soprattutto negli Stati Uniti. Non ci resta che sperare che Trump non continui la sua politica di chiusura dei mercati. Sarebbe un problema da fronteggiare”. Fatta una panoramica degli scenari del 2017, Daveri traccia anche le possibili conseguenze che si avranno su aziende, famiglie e Stato.

Cosa succederà ai bilanci aziendali? Con Pil e inflazione all’1%, i fatturati delle imprese saliranno mediamente del 2% in valore. Mentre con l’inflazione superiore ai salari, scenderà il costo del lavoro e saliranno i margini di profitto aziendale. Nell’insieme però si può parlare di ripresa degli utili.

Per quanto riguarda le conseguenze sulle famiglie, il calo del potere d’acquisto dei salari porterà un limitato aumento del reddito disponibile. Sul bilancio dello Stato, infine, ci sarà un’inalterata sostenibilità del debito pubblico. In termini di agilità, infine, Daveri rassicura: “In base al quadro economico presentato posso dire con certezza che, rispetto al passato, non abbiamo bisogno di agire con agilità, che serve invece per consolidare la situazione".

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