Linkontro 2018: L’Europa? Una prateria dove la mafia pascola

Due le ricette per sconfiggere la ‘ndrangheta: una a breve l’altra a lungo termine. Li evidenzia Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro a Linkontro 2018. “Con un codice penale, un codice di procedura penale e un ordinamento penitenziario differenti -dice- si possono abbattere le organizzazioni criminali del 70%. A lungo termine dovremmo investire in cultura e istruzione”. Il quadro che emerge sul radicamento della mafia nei settori commerciali di tutta Europa, però, non è confortante.

“La ‘ndrangheta è andata al nord ma qualcuno le ha aperto la porta -spiega- non per paura ma per convenienza”. Nel suo libro Fiumi d’oro, edito da Mondadori, il “felice procuratore di campagna” per sua stessa definizione, scrive:“L’economia legale e illegale sono come due amanti che si scambiano tenerezza”. Un confine labile.

Il suo esempio emblematico parte da lontano. A fine ‘800 in Europa c’erano i ladri di polli, dopo l’unità d’Italia quei ladri di polli sono diventati mafie. L’aristocrazia ha assoldato i picciotti, colpevoli di piccoli reati, per picchiare chi andava a votare o spaventare i candidati della lista opposta. Ecco che la classe dirigente ha legittimato il sistema”.

Oggi la mafia ha cambiato volto e se quella siciliana, che faceva capo a Riina, ha sfidato le istituzioni, la ‘ndrangheta ha preferito cercare accordi, organizzarsi a livello mondiale per sviluppare il traffico di droga con i Paesi produttori come Colombia, Perù e Bolivia. E si sta consolidando in Nord Europa dove “manca l’abitudine a confrontarsi con un sistema criminale di questo tipo. L’Europa -conclude- è una vasta prateria in cui la mafia può pascolare liberamente”.

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