Linkontro 2019, fiducia? Basta un abbraccio

Fiducia e felicità, una relazione che fa crescere reddito, consumo, rapporti personali, società ed economia secondo Vincenzo Perrone

La fiducia è nel nostro Dna, è alla base
della cooperazione tra individui e ci ha probabilmente permesso di sopravvivere
e prosperare anche in un ambiente
con componenti ostili

È un valore che l’uomo associa alla reciprocità: quando ci fidiamo di qualcuno, infatti, sviluppiamo ossitocina, un ormone che favorisce il nostro desiderio di entrare in relazione con gli altri e direttamente collegato alla serotonina, ovvero alla felicità. Oggi l’ossitocina si può comprare come “essenza” su Amazon, ma per favorire naturalmente la fiducia basta in realtà un semplice abbraccio.

Questo il quadro delineato da Vincenzo Perrone, professore Università Bocconi, a Linkontro Nielsen 2019. “La fiducia ha un diretto impatto sul buonumore ed è fortemente correlata alle emozioni che proviamo, richiede che vi siano due esseri umani (con un sostituto tecnologico, infatti, non funziona) ed è diversa a livello globale tra i Paesi! Una differenza che non si può spiegare solo con la biologia e richiede ulteriori riflessioni contestuali.

La fiducia ci consente si agire anche in presenza di informazioni incomplete, riduce la complessità delle transazioni e ne minimizza i costi. "Un aumento di 15 punti percentuali di fiducia generale, ovvero verso un generico ‘altro’, porta, secondo uno studio, a un incremento dell’1% di crescita economica in quel territorio", sottolinea Perrone.
Per questo la fiducia va valorizzata come elemento di benessere non solo personale, ma anche di un sistema economico-sociale. La tendenza naturale dell’uomo è quella di fidarsi di più di chi gli somiglia sotto diversi aspetti: quello fisico, etnico, culturale, anagrafico-generazionale, ma anche di status sociale.

L’apertura alla diversità, però, si rivela ancora una volta fondamentale, perché migliora la nostra capacità di leggere i segnali dell’altro e di capire pertanto di chi fidarci.

All’interno di questo contesto, la forza delle istituzioni in quanto garanti della fiducia collettiva passa attraverso azioni quali la giustizia civile e penale. Se queste azioni vengono meno, le persone si sentono insicure e il loro sentiment negativo influisce anche su altre dimensioni (consumi compresi). Guardando invece alle aziende, il riferimento è a un altro tipo di fiducia, ovvero la fiducia specifica verso un soggetto. Quest’ultima è legata alla percezione da parte degli altri delle sue competenze, ma anche della sua integrità e benevolenza. Sono questi i tre valori centrali nell’attribuzione della fiducia specifica a un individuo, come nel caso dei dipendenti quando si tratta di valutare il proprio datore di lavoro. E viceversa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome