Linkontro 2019, metafore dal passato verso il futuro

Dialogo a due per tracciare un quadro sugli scenari di politica internazionali, sul mondo che è stato, di quello che è e di come sarà

Il giornalista Giampaolo Musumeci e Paolo Magri, direttore Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, hanno dialogato, a suon di metafora, spaziando da citazioni cinematografiche a più recenti fatti di cronaca sullo scenario internazionale e i suoi possibili sviluppi.

Insieme hanno tracciato un quadro
del mondo che è stato, che è
e che presumibilmente sarà

L’incipit è affidato al film di Sergio Leone C’era una volta il west allineato a un’immagine del G7. “Il pilastro di quel mondo era una potenza egemone come gli Stati Uniti, la cui leadership era unanimemente accettata, in contrasto a un nemico comune”.

La foto del G20 di qualche anno dopo ribalta la panoramica mondiale, modificata anche da eventi determinanti come il crollo del muro di Berlino, l’11 settembre e le guerre che ne sono conseguite. Di fatto il mondo cambia e avanzano i Paesi del sud est.
“In quel G20 sono presenti Paesi come Indonesia e Brasile, mentre mancano Olanda e Portogallo che in passato avevano colonizzato proprio quei Paesi”.

Avanza il sud est, dunque ... inevitabile il riferimento va alla Cina. Magri afferma: “La Cina ci ha dimostrato che la democrazia non è condizione positiva per lo sviluppo. Loro possono guardare al prossimo ventennio e programmare la Via della Seta, noi in Italia siamo distratti da problemi inesistenti dimenticando che abbiamo un elefante in una stanza: il debito pubblico. A questo si aggiunge il problema europeo”.

Utilizzando ancora una volta una metafora, Magri paragona il ruolo degli europei a quello dei portieri di un condominio. “Siamo impegnati a gestire il traffico tra chi vuole uscire, come la Grecia e il Regno Unito, e chi vuole entrare, come nel caso dei migranti, senza occuparci dei problemi reali e consistenti”.

A poco più di una settimana dalle elezioni europee, Magri auspica la formazione di un Parlamento “capace di dare spinta al futuro”. E sottolinea: “nel rispetto della democrazia”.

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