Linkontro 2019: volare verso nuove prospettive

L'esperienza di Maurizio Cheli, modenese classe 1959, astronauta, collaudatore di aerei e scalatore intervistato da Jole Saggese di Class CNBC

La fiducia è il collante che permette a un gruppo di singoli di diventare un singolo gruppo, ma anche quella spinta profonda che consente a un uomo di volare verso nuove prospettive più significative, più alte

“Quando ci si trova nello Spazio la fiducia è un elemento fondamentale del gruppo per poter lavorare insieme. Anche perché su uno Shuttle non si può comandare da soli, ogni persona presente ha accesso a specifici strumenti e non è intercambiabile, nessun altro può svolgere i suoi compiti. Ci vuole fiducia verso la tecnologia che si usa, verso il team sulla Terra, c’è interdipendenza totale e se questa fiducia manca non si può fare nulla”.

Questa la visione “spaziale” portata da Maurizio Cheli a Linkontro 2019, dove ha conversato con Jole Saggese di Class CNBC. Uomo nato nel 1959 a Zocca, un piccolo paese in provincia di Modena, lo stesso di Vasco Rossi, Cheli è diventato pilota collaudatore dell’aeronautica e primo astronauta nella storia dell’Aeronautica Militare a partecipare a un volo di ricerca scientifica a bordo dello Shuttle in qualità di specialista della missione.

“Ricordo poche cose, ma molto chiare, di quand’ero piccolo -racconta Cheli-: ricordo quando guardai in alto: poi non ho più guardato in basso. Volevo volare, ma arrivare nello Spazio mi sembrava impossibile”. Dopo 2 anni di selezione, tra oltre 6.000 domande inviate dall'Europa, invece, Cheli è stato scelto come unico italiano per fare l’astronauta.

“Mi sono ritrovato a fare addestramento alla Nasa. Il percorso è stato lungo, perché i mezzi sono complessi. Decollare su uno shuttle significa ritrovarsi all’improvviso a viaggiare a migliaia di chilometri all’ora. Serve passione, che è unire stomaco e cervello, sentire la direzione naturale verso la quale siamo diretti e agire con la testa per raggiungere l’obiettivo, passando anche attraverso gli step meno esaltanti”.

Cosa si vede da lassù? “Lo Spazio offre una prospettiva completamente diversa sulla Terra: se ne vede la curvatura, si vedono chiaramente i diversi continenti, si vedono il blu della Terra, il nero intenso dell’Universo e il bianco delle nubi. E poi c’è l’atmosfera, che è la pelle di pesca che consente alla vita di esserci. Si vede anche come l’uomo stia cambiando la morfologia del Pianeta, nel bello, ma anche nel male, con le nubi di smog causate dai combustibili fossili, la siccità, la deforestazione”.

 

Una vita all'insegna dell'adrenalina, che lo ha portato, esattamente nel maggio del 2018, , a scalare Everest. "Un'altra esperienza all'insegna di cosa significa fiducia tra persone, cui è legata la tua vita, in maniera sia simbolica sia con una corda, in un mondo all'altrettanto difficile come l'alta montagna, che richiede allenamento e rispetto".

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome