L’innovazione piace se migliora
la qualità della vita

Gli italiani ritengono sia indispensabile, per un prodotto percepito come nuovo, apportare dei miglioramenti tangibili alla qualità della vita


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La trasformazione dei prodotti presenti sul mercato è influenzata dagli stili di vita e di consumo. Le esigenze dei consumatori sono, infatti, la cartina di tornasole di come i prodotti si evolvono assecondando quelle che sono le richieste di una domanda esigente e pressante. A tutto ciò si affianca anche la consapevolezza dei consumatori costruita grazie a nuove forme di comunicazione (una su tutti i social network) che li rende protagonisti assoluti delle loro scelte e dei loro acquisti. Tra overchoise d'offerta, padronanza di scelta ed esigenze ben identificate, gli italiani ritengono sia indispensabile, per un prodotto percepito come nuovo, apportare dei miglioramenti tangibili alla qualità della vita. Il tutto, naturalmente, a condizione che vi sia un buon rapporto qualità-prezzo. Ma quali sono le attese che gli italiani ripongono nei confronti dell'innovazione? Secondo un'indagine svolta da IRI per la nona edizione di Eletto Prodotto dell'Anno, premio organizzato per il nostro Paese da Marketing e Innovazione Italia che premia i prodotti più innovativi sul mercato italiano, cresce la percentuale di consumatori (+3% rispetto al 2012) che ritiene non vi siano abbastanza prodotti nuovi. Ma non solo. Quasi 6 italiani su 10 valutano i nuovi prodotti poco differenti rispetto a quelli esistenti (+5% rispetto al 2012). Consumatori critici, dunque, nei confronti dell'innovazione, alla ricerca di una gratificazione che, se raggiunta, potrebbe indurli a spendere di più per un prodotto-novità. Nell'insieme permane, infatti, una forte propensione a provare nuovi prodotti (83%) sempre che questi trasmettano well-being, semplificando la vita, e siano green oriented.
Il podio dell'innovazione

I driver che guidano l'innovazione sono ben evidenti nei desiderata dei consumatori. Al primo posto si conferma il rapporto qualità-prezzo com'è evidente nel white paper IRI sulle scelte alimentari degli italiani: il contenimento della spesa, attraverso una maggiore attenzione alle promozioni, non si traduce in un impoverimento del value for money; i consumatori si fanno guidare dalla qualità oltre che dal prezzo. Seguono il rispetto dell'ambiente, al fine di favorire un consumo responsabile minimizzando l'impatto sulla società, e la semplificazione dei gesti quotidiani. Nascono, così, prodotti realizzati con plastica 100% riciclata oppure creati con materie prime totalmente biologiche e naturali o ancora con una riduzione del packaging.
La facilitazione o semplificazione, che dir si voglia, non sono altro, invece, che una riproduzione di un servizio che, per esempio, induce a ridurre i tempi o gli spazi. In questo modo prendono forma i prodotti pronti da servire, le confezioni salva-spazio, le ricette rapide da preparare, ma anche più funzioni in un unico prodotto (con un gesto solo si hanno maggiori azioni risparmiando tempo) oppure formule arricchite per un'azione più veloce. Il servizio è, tra l'altro, un elemento trasversale espresso da molte delle attese dichiarate dai consumatori: nel risparmio di tempo (15%), nella trasportabilità (7%), nella funzionalità e praticità delle confezioni (9%), nella facilità d'uso (19%). Interessante osservare che il 13% dei consumatori ritiene che l'innovazione debba essere proposta da una marca seria, di fiducia, in quanto si tratta di un elemento rassicurante nel momento della scelta del prodotto. Nello specifico il ruolo della marca è ritenuto abbastanza importante dal 53% del campione, mentre il 23% lo reputa molto rilevante.

Un codice identificavo

La marca da sola non basta a identificare una novità. Accanto a essa è preferibile un codice di comunicazione riconosciuto che ne evidenzi la ventata d'innovazione. A sostegno del brand viene, per esempio, il logo Eletto Prodotto dell'Anno che posto sulle confezioni aumenta la propensione all'acquisto. Il 76% dei consumatori è disposto, infatti, a modificare l'intenzione di acquisto se trovasse a scaffale un prodotto con il logo che premia l'innovazione. Del resto la sola scritta “nuovo” catalizzerebbe il 58% degli acquirenti.

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Allegati

227_Innovazione

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