È la stima contenuta all’interno dello Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca annuale a cura di Risposte Turismo, presentato nell’ultima edizione di “Shopping Tourism - il forum italiano”.
Tale cifra è ottenuta attraverso una proiezione dei valori di spesa in shopping per soggiorno registrati da un’indagine effettuata su un campione rappresentativo di 2.000 turisti (un terzo italiani e due terzi stranieri) nelle città di Milano (118 euro), Firenze (113 euro), Roma (108 euro) e Venezia (60 euro) sul totale degli arrivi nel 2017 (complessivamente oltre 29,1 milioni, il 23,6% del totale nazionale; fonte ISTAT).
Secondo l’indagine realizzata da Risposte Turismo, Milano è la prima destinazione al mondo associata allo shopping dai turisti che viaggiano in Italia davanti a città del calibro di Parigi, Londra e New York.
La ricerca presentata da Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo ha fotografato inoltre per la prima volta l’identikit del turista che viaggia in Italia con lo shopping quale motivazione prevalente del proprio viaggio o che comunque manifesti elevato interesse per questa attività nel corso della vacanza.
Ne emerge il profilo di un viaggiatore abituale (l’80% del campione intervistato ha effettuato nell’ultimo anno dai 2 ai 5 viaggi), giovane (il 55% del campione ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni), che preferisce soggiorni di breve durata (41% tra i 3 e i 5 giorni) organizzando le proprie vacanze in modo indipendente e muovendosi accompagnato soprattutto da amici o dal proprio partner.
Un turista che, nei propri viaggi, oltre a fare acquisti è interessato principalmente all’arte e alla cultura (50%), al divertimento e agli eventi (22%) e all’enogastronomia (15%) e che è influenzato nella scelta della destinazione principalmente dagli sconti (32%), dai prodotti in vendita (25%), dai servizi a disposizione e dalla reputazione del luogo, a pari merito al terzo posto con il 13% di citazioni.
“La figura dello shopping tourist – dichiara Francesco di Cesare - rappresenta un modello di cliente particolarmente appetibile ed interessante per le destinazioni, proprio perché oltre ad avere una buona propensione media alla spesa, per acquisti di prodotti ma anche di altri servizi fruibili nel corso della vacanza, combina più interessi e manifesta aperturta a cogliere le varie vocazioni di un territorio”.
“Al di là delle differenze tra città che emergono dall’elaborazione dei dati raccolti – ha proseguito di Cesare - è importante sottolineare come chi arrivi in una destinazione con lo shopping quale motivazione principale della vacanza ha una naturale maggiore propensione a spendere. Per questa ragione è fondamentale saper offrire a questo particolare target tutti i servizi che ormai si pretende di trovare in una destinazione che vuole proporsi come meta per gli shopping tourist, così come diventa cruciale conoscere e scegliere con attenzione gli strumenti e le soluzioni di comunicazione più adatti per conquistare le preferenze di questa particolare domanda”.