L’occupazione femminile sarà risorsa o rimarrà limite inespresso della ripresa

Primo Piano – Indicod Ecr e Confcommercio ragionano sulla necessità di tornare a crescere con i consumi. (Da MARK UP 198)

Registrati gratuitamente per scaricare la versione Pdf dell'articolo >


In assenza di politici (Indicod Ecr) o a margine delle sedi competenti (Confcommercio), il mondo del largo consumo ha voluto scuotere la business community dal suo torpore, cercando di costringerla a non rassegnarsi alla stagnazione. Proposte, idee, analisi e consigli hanno preso tutte le direzioni finendo, probabilmente, per banalizzare l'intento. Che è quello di ritrovare smalto in contesti non certo semplici. MARK UP prova a estrapolare, in particolare, due aspetti legati a risorse potenziali che il sistema non può più permettersi di trascurare: donne e giovani, finiti troppo ai margini del lavoro e, conseguentemente, dei consumi.

Incidenza
Restando all'interno di linee di analisi più consolidate e tradizionali, l'incidenza di una migliore occupazione femminile sull'intero sistema paese è valutabile in circa 0,3 punti percentuali incrementali sul Pil per ogni 100.000 donne lavoratrici in più, a parità di retribuzione media. La situazione di occupazione di entrambi gli appartenenti alla coppia mette in moto, accanto ai consumi diretti in più, un indotto che ruota attorno al lavoro familiare, che cresce considerevolmente in presenza di figli. Meno consolidato e terreno di ricerca spesso inesplorato, risulta essere il potenziale di consumi che ruota attorno alla figura maschile che si faccia carico di maggiori responsabilità del lavoro familiare, sottraendo tempo alla professione primaria e retribuita. Non è azzardato supporre spostamenti negli scontrini e nelle frequenze di visita se il baricentro della spesa familiare si sposta dalla donna o verso l'uomo o verso persona terza.cui si devolve l'incombenza. Discorso analogo vale per l'appealing di marca.

Cultura
Per dare vivacità all'occupazione femminile, va segnalata la necessità di riposizionare correttamente la figura professionale della non-madre. Ruolo che tende a restare invisibile nel panorama delle opzioni d'impresa e per il quale avrebbe senso l'introduzione di incentivi fiscali specifici a favore delle aziende: sia a bilanciare quello che viene vissuto come rischio d'impresa; sia a pareggiare i sostegni solitamente destinati ai professionisti genitori. Più articolati sono, per contro, i possibili interventi utilizzabili per migliorare la condizione della lavoratrice madre. Uno di questi, già utilizzato all'estero, riguarda determinati livelli di detraibilità fiscali di assoluto interesse vincolati rigorosamente al solo congedo parentale maschile: accanto all'evoluzione culturale collegata allo specifico sostegno, vi è la liberazione di risorse temporali preziose atte a valorizzare l'impegno lavorativo della donna.

Istruzione
Nelle università cresce il numero di studentesse, che superano abbondantemente il tetto del 60% delle iscrizioni e il dato tendenziale è in crescita ulteriore. Il trend è riscontrabile in Italia, Francia, Germania, Austria, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Australia come pure all'interno di tutti i principali corsi di laurea. Per l'impresa il dato pratico è riscontrabile in un progressivo drastico calo di offerta-lavoro maschile formata, e nel medio periodo nella necessità di ampliare il ricorso alle risorse femminili analoghe. Ma il cambio sensibile del baricentro occupazionale d'impresa avrà - secondo l'economista Kjell Anders Nordström - tutta una serie di conseguenze pratiche e gestionali, proprio per l'esistenza di differenze fra i due mondi. In ambito finanziario, l'esperienza del microcredito ha già dimostrato sensibilità profondamente differenti.

Lavoro
Esiste una doppia correlazione non più trascurabile per il buon andamento economico di un paese. Quanto più il tasso di occupazione femminile si avvicina ai livelli di occupazione maschile interni, tanto più cresce l'indice del Pil procapite. Se a positivi dati percentuali di impiego si aggiungono livelli salariali non discriminanti l'indice espresso a parità di potere d'acquisto cresce fino a 40 punti in più rispetto alla media Ue27. Il numero medio di figli per donna, e quindi per nucleo familiare, tende a raddoppiare alla presenza di elevati tassi di donne occupate. In termini di incrementi di consumo grocery, Bcg valuta in 100 €/mese il valore di spesa del primo figlio (circa 60 €/mese a partire dal secondo).

Il volano donna per recuperare i consumi
Dal 1970 al 2010 il mondo del grocery (alimentare confezionato, cura persona e casa) ha visto contrarsi considerevolmente la sua quota all'interno delle spese delle famiglie italiane, come evidenziato da Lamberto Biscarini del Boston Consulting Group nella sua proposta di filiera esposta al recente meeting di Indicod Ecr a Milano. A ben vedere soltanto fashion e calzature hanno mancato l'occasione di erodere budget ai consumi confezionati: non così sanità, comunicazioni, arredo, entertainment, trasporti, servizi, immobili. La spiegazione comporta sia quanto individuato dal presidente del Censis Giuseppe De Rita, e cioè una dinamica desiderante ai minimi storici presso le famiglie, che sentono il peso di case troppo piene di cose; sia quanto da tempo la business community rimarca, e cioè il fardello di spese obbligate alle quali gli italiani non riescono a sottrarsi; sia, infine, ai risultati del nuovo arbitraggio dei consumatori, che destinano più volentieri ad altre voci di spesa investimenti progressivamente sottratti a vestiario e alimentazione.

Ricette note
Si sono, dunque, risentite le ormai tradizionali considerazioni in tema di liberalizzazioni e accessibilità facilitata rispetto a numerosi comparti ancora protetti a beneficio di pochi. Andrebbe, forse, sottolineato con maggiore forza che tale indubbia potenzialità disponibile non è più - come prima - un volano di ripresa tout court; e che tale serbatoio di risorse più modestamente andrà a riequilibrare scenari mondiali maggiormente complessi che costituiscono minacce primarie al ritorno di dinamiche inflattive. Andrebbe altresì ribadito, con altrettanta forza, che l'odierno andamento dei consumi è, pure, il risultato di un'evoluzione normale che vede un invecchiamento pesante dell'universo consumatori italiano. Il che determina una fisiologica e psicologica contrazione delle spese nel largo consumo (per singolo cittadino) che si somma alle mancate spese collegate alla non-presenza di figli.

Ringiovanimento
È sul tema dell'allargamento delle basi familiari che l'intervento di Bcg è parso più in linea con le necessità di un fondamentale cambio di ritmo. Per ringiovanire i nuclei familiari, la questione femminile è certamente da prendere di petto: per occupazione, retribuzione, organizzazione del lavoro, flessibilità, accessibilità, indotto, servizi di supporto. I presupposti per contenere la precarietà e agevolare l'impiego femminile e giovanile sono certamente materia di programmazione politica: ma possono trovare nelle imprese e nei luoghi di confronto della business community importanti scorciatoie. Anche in chiave di ripresa.

Allegati

198-MKUP-occupazione-femminile
di Patrick Fontana / aprile 2011

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome