Le Special Policy Area (Spa) sono un insieme di criteri e norme finalizzate a salvaguardare le attività storiche e peculiari di alcune vie londinesi. Come Savile Row, celeberrima per i sarti.

La "Mallification" delle vie storiche e centrali ha trovato, almeno a Londra, un ponte levatoio difficilmente valicabile: le Spa. Il cuore di Londra si chiude alle grandi catene del fast fashion. Il Westminster City Council ha introdotto una regolamentazione per tutelare l’unicità di alcune aree tipiche della città di Londra. L’autorità, che sovrintende al quartiere City of Westminster nell’area della Greater London, ha sviluppato le linee guida, "Special Policy Area", entro le quali definire i requisiti necessari per aprire nuove attività commerciali in 5 vie storiche di Londra: Savile Row, famosa per i suoi sarti; Mayfair, celebre per le gallerie d’arte; Harley Street rinomata per l’eccellenza medica; St James’s connotata dall’esclusività delle sue gallerie d’arte e dai negozi del lusso; e Portland Place notissima per i palazzi storici sedi di organizzazioni internazionali.

savile-row-mapPer stabilirsi in Savile Row, ad esempio, i nuovi punti di vendita dovranno necessariamente esercitare un’attività legata a prodotti "tailor made" (fatti su misura o artigianali), affinché la loro attività non confligga con la vocazione storica e il contesto urbano proprie della strada e del quartiere.
“Sono molto contento perché questa decisione riconosce l’unicità di Savile Row -commenta Mark Henderson, presidente di Gieves & Hawkes con sede in Savile Row-. Questa via non solo fornisce dell’ottimo su misura, ma è anche un simbolo per la moda inglese che non vorremmo diventasse un’altra strada dedicata solo alle catene internazionali del retail”.
Tornando un attimo in italia, ricordiamo che il provvedimento della Scia 2 che sancisce la libertà dei Comuni nell'organizzare il mix merceologico delle strade sulla base di criteri storico-ambientali si inserisce dunque in un processo europeo, nonostante le proteste di Federdistribuzione contro questo tipo di "limitazioni" che possono, nel concreto, colpire le catene della grande distribuzione e della ristorazione, come nel recentissimo caso di Firenze.

 

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